GLI STUPRI DELLA GUERRA UMANITARIA

Sono 295 i casi di stupro rilevati dalla psicologa Siham Sergewa nel corso di una ricerca effettuata nei campi dei profughi libici, tendente a studiare i traumi del conflitto sulle donne, ma anche sugli uomini adulti e sui bambini. Di questi casi, 140 sono stati documentati e la dottoressa ricercatrice ha incontrato personalmente, di paese in città, tutte le donne che ne sono state vittime. L’intento è quello di portare questi casi, ed altri che si dovessero aggiungere, alla Corte internazionale dell’Aja, perché finiscano nei fascicoli dell’accusa contro il dittatore libico ed i suoi miliziani. La rabbia e il desiderio di giustizia si scontrano però con la paura di essere disonorate in famiglia e nel villaggio, così molte vittime scelgono il silenzio.


 


La Commissione 


 


1.    è al corrente di questa ricerca?


2.    In che modo potrebbe cooperare con la ricercatrice per la presentazione della denuncia alla Corte penale internazionale dell’Aja?


Ha considerato la possibilità di utilizzare i fondi destinati al ripristino della democrazia in Libia per sostenere e portare aiuto sanitario e psicologico alle donne vittime degli stupri?



E-005952/2011


Risposta di Catherine Ashton


a nome della Commissione


(10.8.2011)


 


 


La Commissione è a conoscenza dei vari casi riportati di violenza sessuale e di stupro in Libia. Inoltre, secondo diverse fonti, nella relazione preliminare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, il Procuratore della Corte penale internazionale ha sottolineato che si sono verificati svariati casi di stupro. La Commissione sta seguendo la situazione da vicino e ha ripetutamente condannato gli atti di violenza e le violazioni dei diritti umani perpetrati dal regime libico ai danni dei civili (si vedano le affermazioni, le dichiarazioni e i commenti dell’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione e del Presidente del Consiglio europeo in data 17 marzo, 19 marzo, 14 aprile, 29 aprile e 5 maggio2011). L’UE appoggia pienamente le azioni della Corte penale internazionale intraprese a tale riguardo.


 


L’UE sta già sostenendo progetti a favore dei sopravvissuti alle violenze sessuali e sta inoltre favorendo reazioni dal mondo giudiziario in vari paesi come la Repubblica democratica del Congo (RDC) e/o la Costa d’Avorio. Anche i progetti nell’ambito dell’Iniziativa europea per la tutela dei diritti dell’uomo (EIDHR), che si occupano della lotta alla tortura e della riabilitazione delle vittime, affrontano numerosi casi di stupro e di violenza. Inoltre, il sostegno dell’UE ai difensori dei diritti umani è regolarmente destinato alla tutela delle vittime di atti di violenza sessuale.


 


Quanto alla Libia, la Commissione è ben informata sul caso della Dottoressa Siham Sergewa. Anch’essa è beneficiaria del nostro meccanismo per i difensori dei diritti umani, in quanto è stata minacciata ed esposta al pericolo a causa della sua relazione. Gli aiuti che l’EIDHR fornisce alla Libia, comprendono il sostegno a un gruppo che si occupa di riabilitazione delle vittime di stupro, sostegno al momento della denuncia e delle indagini e, infine, aiuto da destinare alle donne in difficoltà.