EMIGRAZIONE DI GENERE

Stiamo assistendo ad un grande fenomeno di genere: quello dell’esodo biblico di giovani uomini dalle coste del Nord Africa, migliaia e migliaia di persone che dichiarano di essere in fuga per situazioni di pericolo. Ma sono tutti uomini. Se c’è pericolo, perché le donne sono abbandonate in balia degli eventi di guerra, delle eventuali rappresaglie e della povertà?  Fino ad ora erano le famiglie intere a fuggire e a sbarcare sulle isole e sulle coste italiane. E le autorità hanno sempre provveduto alla loro accoglienza, con maggiore o minore difficoltà a seconda della quantità dei flussi. Ora il fenomeno è radicalmente mutato e presenta aspetti da considerare in modo approfondito. Il primo è quello della quantità (più di 15 mila dal gennaio 2011 ad oggi, rispetto a 4 mila in tutto il 2010); il secondo è quello  dell’enorme ammontare delle spese per l’accoglienza ed il ricovero in Italia e l’impoverimento di risorse umane nei paesi di provenienza dei fuggiaschi che sottrae energie per l’eventuale sviluppo. E’ deplorevole che i governi dell’UE  non abbiano  prestato la loro collaborazione per l’accoglienza dei profughi, soprattutto nella prospettiva che i flussi migratori non diminuiscano e che possano invece aumentare a causa dell’instabilità e dei rischi causati dall’intervento armato contro la Libia. Mentre si deve garantire il diritto d’asilo per i profughi politici, si dovrebbe invece valutare con discernimento la decisione dei respingimenti e approfondire le possibilità di interventi finanziari, sanitari ed alimentari nei paesi di provenienza, per cercare di diminuire la fuga degli uomini.


 


La Commissione


 


1.      Non crede che queste migrazioni bibliche porteranno ad un ulteriore impoverimento i paesi dai quali provengono questi flussi migratori?


2.      Non ritiene che le enormi risorse utilizzate sul territorio italiano ed europeo per soccorrere e mantenere queste migliaia di immigrati e e per sostenere le nostre popolazioni danneggiate nelle loro attività da questi sbarchi – come nel caso di Lampedusa – limiteranno quelle per aiutare le popolazioni del Nord Africa?


3.      Non ritiene opportuno ricorrere ai respingimenti dopo aver garantito il diritto d’asilo ai profughi politici?


4.      Quali iniziative promuove per sostenere gli sforzi del governo italiano di trovare accordi in loco atti a favorire lo sviluppo dei paesi di provenienza dei profughi?