ELUSIONE DI EVENTUALI DAZI DI DUMPING

A quanto risulta, operatori
commerciali europei si starebbero organizzando per eludere dazi di dumping nel
settore del fotovoltaico. La procedura prevista sarebbe la seguente:

     Si
inviano quantità significative di moduli cinesi (ca 0,5 GWp) in Croazia. Questo
Paese farà parte dell’UE solo a partire da luglio 2013. A questa data i
moduli si troverebbero già in uno Stato membro e potrebbero quindi essere
rivenduti in altri Stati membri dell’Unione senza applicazione di dazio.

Oppure:

     Si
importano moduli cinesi attraverso società di comodo, che poi rivenderebbero a
terzi prima dell’applicazione dei dazi. In caso di applicazione di dazi
retroattivi, il debito relativo al dazio verrebbe imputato all’importatore,
cioè alla società di comodo, che sarebbe fatta fallire, con l’impossibilità
quindi per l’UE di incassare il dovuto.

Si chiede alla Commissione:

1.    Come
intende reagire a questo preavviso?

2.    È
informata di queste eventualità che, se effettivamente realizzate,
provocherebbero danni ai produttori europei e all’erario comunitario?

3.    Può
considerare misure preventive per evitare i danni e la truffa?


IT

P-005129/2013

Risposta di Karel De Gucht

a nome della Commissione

(13.6.2013)

La Commissione ha avviato un procedimento
antidumping il 6 settembre 2012 e un procedimento antisovvenzioni l’8 novembre
2012 per quanto riguarda le importazioni di pannelli solari originari della
Repubblica popolare cinese.

 

La Commissione può, di fatto, decidere di
istituire misure provvisorie entro nove mesi dall’avvio dei procedimenti, vale
a dire entro giugno 2013 per il procedimento antidumping ed entro agosto 2013
per il procedimento antisovvenzioni. Le eventuali misure definitive
resterebbero in vigore fino all’inizio di dicembre 2013.

 

Non esistendo, tuttavia, misure attualmente in vigore, non è
possibile al momento adottare alcun provvedimento. La Commissione è ad ogni
modo a conoscenza di tali informazioni e, nel caso siano istituite misure,
verificherà che esse siano efficaci e che vengano rispettate, come fa per ogni
altro caso. L’onorevole parlamentare può essere certo che la Commissione analizza
tutte le accuse di elusione o frode debitamente giustificate e adotta
provvedimenti appropriati.