In molte regioni, Lombardia per prima, la
vaccinazione va troppo a rilento anche per il deficit di alcuni sistemi
informatici scelti. Per velocizzare le vaccinazioni per quale motivo, a
livello nazionale o regionale, non si è chiesto ai medici di base di fornire
l’elenco dei loro assistiti anziani e non si è organizzato con loro, su base
volontaria e concordando un contributo, la vaccinazione nei loro ambulatori,
almeno per i più anziani, per le categorie a rischio e per i portatori di
patologie invalidanti? Per i medici che avrebbero aderito ci sarebbe stato un
indennizzo economico, avremmo accelerato le vaccinazioni ed evitato che persone
molto anziane, o con gravi patologie, si dovessero spostare per decine di
chilometri per raggiungere il megacentro adibito ai vaccini su larga scala.
Rimane il mistero del perché gli allettati siano in troppe regioni ancora senza
vaccinazione a domicilio e perché non si sia chiesto all’Inps l’elenco degli
invalidi visto che l’Istituto ha tutti i tabulati che servono al pagamento
delle pensioni di invalidità e di accompagnamento. E’ noto purtroppo che i vari
cervelloni che contengono i dati delle diverse amministrazioni ed enti non
dialogano tra di loro, lo si denuncia da tempo ma nessuno provvede.
Il presidente dell’Emilia Romagna, Bonaccini,
ha giustamente detto che il personale sanitario che rifiuta la vaccinazione
deve essere spostato ad altre mansioni lontano dai pazienti, ogni giorno infatti
ci sono nuovi infettati negli ospedali e nelle case di riposo per colpa di
personale che non si è voluto vaccinare. Per quale motivo ancora oggi manca una
legge in merito? I pazienti infettati o i loro famigliari potrebbero fare anche
una denuncia per procurata strage, è urgente che governo e parlamento facciano
chiarezza su un problema molto grave. Va inoltre tenuto conto che chi, nello
svolgimento del suo lavoro sanitario, si infetta ha giustamente diritto alla
copertura e al sostegno dell’Inps, ma questo può valere anche per chi ha rifiutato
il vaccino e si ammalato? Qualcuno ha affrontata la questione?
Domenica 28 marzo durante la trasmissione
dell’Annunziata è stato confermato, anche dal Presidente del Parlamento Europeo
On. Sassoli, che in Europa è stata vaccinato il 4,1% della popolazione ma
continuano a dirci che per fine luglio si arriverà all’80%! Cerchiamo di
avere i piedi per terra, anche se arriveranno tutti i vaccini promessi e si
accelererà in ogni paese la vaccinazione sarà veramente difficile se non
impossibile raggiungere quanto promesso, non sarebbe il caso di essere più
chiari ed onesti con i cittadini?
Benissimo il cosiddetto passaporto
sanitario ma sembra un po’ utopistico parlarne ora con solo il 4% di vaccinati
e con la confusione e le difficoltà che porteranno ad avere immunizzati alcuni
membri della famiglia ed altri ancora senza vaccinazione con i problemi
conseguenti. Resta inoltre molto pericoloso ed assurdo che oggi, mentre in
Italia siamo quasi tutti in zona rossa e non si può raggiungere la regione
vicina per andare al mare o in montagna, restino aperti i viaggi all’estero per
turismo, molti italiani sono già partiti per la Spagna ed altre località
europee. Chi si sta occupando della gestione di questi problemi?
Il presidente Draghi ha dato un forte
richiamo all’Europa sia per i vaccini sia con la proposta di iniziative
economiche e poi è indiscusso il cambio di marcia che c’è stato con la nomina
di Curcio e del Generale Figliuolo ma troppi marcano il passo sia negli uffici
ministeriali che in certe Regioni e non c’è tempo da perdere, bisogna
intervenire con decisione.