DISTRIBUTORI PER NUOVE DROGHE

Le chiamano ‘smart drugs’, sono sostanze prodotte con scarti di laboratorio e per questo molto dannose. Nel giro di 13 mesi hanno provocato 30 ricoveri per intossicazione, soprattutto tra giovanissimi, e, malgrado la pericolosità, è facilissimo reperirle: un giro in internet per conoscere le diverse ‘qualità’ e un salto al distributore automatico che le eroga, ‘Hurricane’ per i frequentatori più assidui, attivo ventiquattrore al giorno, per acquistarle. Non occorrono documenti, ne pusher, basta conoscere ‘i negozi’ specializzati, per lo più erboristerie o fornitori di prodotti fertilizzanti, almeno nelle apparenze. Nei giorni scorsi, durante un blitz dei Nas, sono stati effettuati 19 arresti tra negozianti e clienti per poter fermare il giro di ‘Hurricane’, cioè produttori, consumatori e acquirenti che si trasformano a loro volta in spacciatori incrementando un mercato già floridissimo.


 


La Commissione:


 


1. è a conoscenza di questa modalità molto semplice di distribuzione delle nuove droghe?


2. Come intende intervenire dato che il suddetto commercio, tra produzione e smercio, coinvolge più Paesi, alcuni anche all’interno dell’Unione?


3. Concorda con la proposta che il Governo italiano farà alla Comunità europea di tramutare il nome di ‘smart drugs’ in ‘trash drugs’ per evitare continui equivoci?