DI MALE IN PEGGIO

Due bioeticisti che lavorano all’Università di Melbourne in Australia, in un articolo apparso on line sul Journal of Medical Ethics, la rivista della stessa editrice del British Medical Journal, si chiedono “se i criteri come i costi per i potenziali genitori sono buone ragioni per avere un aborto anche quando il feto è sano, se  lo status morale del neonato è lo stesso di quello del bambino e se non ha alcun valore morale il fatto di essere una persona potenziale, le stesse ragioni che giustificano l’aborto dovrebbero anche giustificare l’uccisione della persona potenziale quando è allo stato di neonato”. Se è permesso l’aborto – vogliono dire – perché non consentire anche l’infanticidio? Questo “aborto post nascita”, come viene chiamato dagli studiosi, cioè l’uccisione di un neonato, “potrebbe essere eticamente ammissibile – affermano i due autori – in tutte le circostanze in cui lo è l’aborto, compresi i casi in cui il neonato ha il potenziale per avere una vita (almeno) accettabile, ma il benessere della famiglia è a rischio.” Dal contesto non si percepisce con esattezza se l’ipotesi formulata sia un’ironica provocazione, oppure se risponda ad una logica convinzione.


 


La Commissione


 


1.    ha un’opinione in proposito? 


2.    Non sarebbe più logico, nel caso in cui l’articolo fosse una logica convinzione ed una seria proposta, modificare il titolo della rivista in Journal Medical Horror ?


3.    Non ritiene che sia giunto il momento di dire basta a simili prevaricazioni barbariche, se non vogliamo che l’Europa, oltre che sommersa dalla tecnica finanziaria, sia costretta a vivere nel crepuscolo disumano della civiltà occidentale?