L’attualità
in agricoltura è contrassegnata dal dibattito sulla crescente attività
finanziaria relativa alle materie prime agricole. In particolare è stata
criticata l’iniziativa della Deutsche Bank d’aver nuovamente proposto prodotti
finanziari su materie prime agricole. E
ciò malgrado le riforme dell’Unione sulla speculazione alimentare.
La
Commissione
1. ha un’opinione
su questa iniziativa?
2.
E’ in grado di valutare se il processo legislativo attuale dell’Unione per
fronteggiare la speculazione sulle derrate alimentari ha ottenuto risultati? E
quali, eventualmente?
3.
Non ritiene che uno degli effetti funesti di questo fenomeno sia una deriva
speculativa sulle derrate, responsabile dell’ipervolatilità dei prezzi?
4. Considerati questi rischi, non crede che sia
giunto il momento di bloccare i “derivati” e di impedire che almeno essi non
vengano creati per le materie prime agricole?
IT
E-001831/2013
Risposta di Michel Barnier
a nome della Commissione
(18.4.2013)
La crescente attività finanziaria
relativa ai mercati dei derivati sulle materie prime è un fenomeno
indiscutibile che si ritiene abbia avuto un impatto sulle dinamiche dei prezzi
nel breve termine. L’eccessiva volatilità dei prezzi delle materie prime può
danneggiare sia i produttori che i consumatori. È essenziale che questi mercati
continuino ad essere al servizio dell’economia reale e a svolgere il loro ruolo
originario, ossia quello di strumenti di copertura e di determinazione dei
prezzi.
In linea con gli impegni assunti in
sede di G20, la
Commissione si sta attivando per rafforzare il controllo e la
trasparenza dei mercati dei derivati sulle materie prime. L’ambiziosa riforma
dei mercati dei derivati sulle materie prime, che ha già al suo attivo diversi
atti legislativi, risponde pienamente ai più recenti principi elaborati — nel
quadro di un mandato G20 — dall’Organizzazione internazionale delle commissioni
sui valori mobiliari (IOSCO), pubblicati nel settembre 2011.
Più specificamente, la proposta di
riesame della direttiva sui mercati degli strumenti finanziari (MiFID)[1]
dispone che i derivati sulle materie prime sufficientemente liquidi vengano
negoziati in sedi di negoziazione trasparenti e introduce un regime ambizioso
in termini di limiti di posizione. Inoltre, la proposta della Commissione
relativa ai prodotti d’investimento al dettaglio preassemblati (PRIPS)[2]
impone ulteriori regole e migliora la qualità delle informazioni da dare agli
investitori al dettaglio quando vengono offerti loro prodotti strutturati d’investimento
in materie prime.