I ricercatori americani
del Fred Hutchinson Cancer Research
Center di Seattle e la rivista Nature
danno risalto ad una scoperta sorprendente: la chemioterapia, se non funziona
subito, rischia di favorire il cancro. Le cellule sane danneggiate dai farmaci,
infatti, per reazione producono una proteina che avverte le colleghe sane, per
renderle resistenti all’attacco chimico e accelerarne una crescita di
riparazione. In realtà, secondo la ricerca, di questa proteina approfittano
prima la cellule tumorali che crescono più velocemente e diventano resistenti
alla chemio. Nature afferma: “I
nostri risultati indicano che il danno nelle cellule sane può direttamente
contribuire a rafforzare la velocità di crescita del cancro.” Che cosa
fare di fronte a questa scoperta? Le opinioni per ora divergono sugli
interventi da programmare per eliminare questo “inconveniente” e non
c’è accordo su nuove eventuali terapie. Di fronte a questa nuova situazione
nella lotta contro il cancro,
la Commissione
- ha informazioni che
tranquillizzino i pazienti che sono sottoposti alla chemioterapia? - Può inserire un progetto
di ricerca in proposito nel prossimo programma quadriennale di ricerca,
con particolare riferimento alla proteina WNTi6B responsabile presunta di
favorire la crescita del cancro? - Come intende utilizzare
questa sorprendente informazione nel programmi riferiti alla lotta contro
il cancro?
Possiede
informazioni ulteriori sulla funzione della proteina in questione?