CAPELLI ALLA FORMALDEIDE

I  capelli lisci sono di moda.  Per
combattere i riccioli si usa un trattamento detto “alla cheratina”,
che però è quasi sempre a base di formaldeide, sostanza pericolosa per la
salute; Il Brasile, il Canada e gli Stati Uniti proibiscono questo trattamento.
Ma “bandita la formaldeide, il trattamento lisciante la contiene
ugualmente sotto forma di composti che poi la liberano” – afferma una
ricercatrice in dermatologia dell’Università di Bologna. Per evitare i rischi
connessi alla presenza di questa sostanza tossica bisognerebbe rendere
obbligatoria la menzione dell’effetto tossico sull’etichetta del prodotto
lisciante.

 

La Commissione

  1. Condivide l’opinione che
    considera a rischio il trattamento lisciante dei capelli?
  2. Non crede
    all’opportunità di informare i ministeri della Salute degli Stati
    membri  perché prendano i
    provvedimenti del caso?

Ha intenzione di prendere qualche iniziativa in proposito?

E-008273/2012

Risposta di
Maroš Šefčovič

a nome della Commissione

(31.10.2012)

 

 

La Commissione rinvia l’onorevole deputata alla propria risposta
all’interrogazione scritta E‑002756/2012[1].

 

Dopo aver
fornito la risposta all’interrogazione summenzionata, la Commissione ha chiesto
al comitato scientifico della sicurezza dei consumatori (CSSC) di valutare la
sicurezza del metilene glicol/formaldeide nei prodotti liscianti per capelli.
Nel giugno 2012 il comitato è giunto alla conclusione che allorché il metilene
glicol/formaldeide è usato nei prodotti liscianti per i capelli ad una
concentrazione di 0,2% di equivalente formaldeide, il quantitativo di formaldeide
gassosa sprigionata può superare 0,1 mg/m³ (0,8 ppm), che è la soglia
indicativa della qualità dell’aria in ambienti chiusi stabilita dall’OMS per
un’esposizione di breve durata.

 

Pertanto,
l’uso di metilene glicol/formaldeide ad una concentrazione di 0,2% di
equivalente formaldeide non è ritenuto sicuro nei prodotti liscianti per
capelli.[2]

 

Gli Stati
membri sono a conoscenza di tale parere e, come indicato nella risposta
all’interrogazione scritta E-002756/2012, stanno già adottando misure
appropriate.

 

Parallelamente,
la Commissione
prepara misure per tener conto delle conclusioni del CSSC nella legislazione
europea.



[1]     http://www.europarl.europa.eu/plenary/en/parliamentary-questions.html.

[2]     SCCS/1483/12.