ATTENTATO A MARRAKESH

Lo scorso 29 aprile un commando terrorista addestrato ha fatto scoppiare una bomba al primo piano del caffé Argana a Marrakesh causando la morte di 16 turisti, per lo più di nazionalità francese, e ferendone più di 26.


Da tempo il governo marocchino sta adottando processi di riforma costituzionale e istituzionale del paese, con l’approvazione della famiglia reale, non cedendo alle minacce terroristiche di Al-Qaeda.


Può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:


1.    ritiene necessario intensificare gli strumenti di controllo terroristico in paesi con i quali l’UE ha accordi di associazione, come il Marocco, che seppure minacciati continuano a portar avanti processi di riforma istituzionale e democratica;


2.    ha in essere azioni di aiuto per paesi, nostri associati, colpiti da attacchi terroristici;


3.    non ritiene utile inserire negli accordi di associazione un capitolo che abbia l’obbligo di instaurare meccanismi di difesa e sorveglianza europea nei confronti di quei paesi che oggi stanno attuando processi di riforma interna?



IT


E-004683/2011


Risposta di Štefan Füle


a nome della Commissione


(27.7.2011)


 


 


L’UE ha condannato sin dall’indomani l’attentato del 28 aprile 2011 in una dichiarazione congiunta del Presidente Barroso e del Vicepresidente/Alto Rappresentante Ashton.


 


L’UE segue con estrema attenzione il processo di riforma in Marocco e l’applicazione della nuova Costituzione, approvata con il referendum del 1° luglio 2011, e continuerà ad aiutare il paese ad attuare il suo programma di riforme in conformità del suo status avanzato.


 


È già in atto una stretta collaborazione tra l’UE e i paesi vittime di attività terroristiche sulla base della strategia antiterrorismo dell’Unione europea del novembre 2005. L‘UE ritiene che il problema del terrorismo possa essere risolto solo mediante un’impostazione regionale d’insieme. In occasione del Consiglio Affari esteri del 21 marzo 2011, il VP/AR ha presentato, di concerto con la Commissione, una strategia globale dell’Unione europea per la sicurezza e lo sviluppo del Sahel volta ad affrontare contemporaneamente i problemi legati a povertà estrema, tensioni interne irrisolte, rischio di estremismi violenti, radicalizzazione e minacce transnazionali alla sicurezza connesse al terrorismo. Il Consiglio ha approvato gli obiettivi strategici e le linee d’azione generali della strategia.  


 


La strategia dell’UE per il Sahel riguarda in via prioritaria il Mali, la Mauritania e il Niger, cioè i paesi più colpiti dalle minacce alla sicurezza comune e con problemi di sviluppo analoghi, ma si colloca in un contesto regionale più ampio, estendendosi all’Africa occidentale e ai paesi del Maghreb. Sono in preparazione proposte di azioni concrete per attuare la strategia.


 


L’UE è pronta a sostenere i suoi partner nella lotta al terrorismo e ad adoperarsi affinché nelle organizzazioni internazionali si raggiunga un consenso su un maggiore impegno a livello internazionale per contrastare la persistente minaccia terroristica.


 


Va osservato infine che la cooperazione nella lotta al terrorismo è un capitolo importante del progetto di piano d’azione della politica europea di vicinato attualmente in fase di negoziato con il Marocco.