ACQUE MINERALI E TERMALI

In materia di “acque minerali e termali”, si registra una disomogeneità tra i diversi stati membri dovute al riparto delle competenze tra organi statali e regionali, in base alla distinzione tra uso delle acque minerali e termali e tutela ambientale delle stesse acque. La disomogeneità si ripresenta anche nel rilascio delle concessioni, che hanno diversa durata, a seconda dello Stato membro di richiesta, e che vedono distorcere la competitività, nella zona, per le altre strutture alberghiere che nascono nel periodo successivo ad eventuali concessioni.


 


La Commissione:


 



  1. è al corrente della situazione nei diversi Stati membri? Quali sono i tempi di durata di tali concessioni?

  2. esiste una normativa europea che regola la questione dell’utilizzo e delle concessioni delle acque termali in Europa?

  3. non ritiene una distorsione della concorrenza tra stabilimenti, in questo caso alberghieri, se le concessioni hanno durate decennali?

 



E-007438/2011


Risposta di Michel Barnier


a nome della Commissione


(10.10.2011)


 


 


1. La Commissione europea non è informata della durata media di rilascio delle concessioni nel settore in esame nell’insieme degli Stati membri.


 


2. Non esiste una normativa specifica intesa a disciplinare le condizioni di rilascio delle concessioni in materia di “acque minerali e termali”.


 


Gli Stati membri mantengono la facoltà di definire le modalità relative al rilascio di dette concessioni, tenendo segnatamente conto del periodo di attività necessario per l’ammortamento degli investimenti effettuati dai titolari delle concessioni, nel rispetto dei principi stabiliti dal trattato. Questi principi comportano in particolare il rispetto della parità di trattamento tra tutti i potenziali concessionari, del principio di proporzionalità, di trasparenza e di pubblicità al fine di permettere a detti potenziali concessionari di decidere se sono interessati.


 


3. Nella fattispecie, sulla base delle informazioni trasmesse, non sembra che una durata decennale per le concessioni in materia di “acque minerali e termali” possa costituire una violazione delle regole concernenti il mercato interno, in considerazione degli investimenti che devono essere effettuati per assicurare l’attività. Allo stesso modo, il semplice fatto che nei diversi Stati Membri siano accordate concessioni di differente durata non costituisce di per sé un’infrazione alle norme in materia di concorrenza previste dal trattato. Inoltre, quando dette concessioni sono attribuite a seguito di procedure di gara aperte, trasparenti e non discriminatorie, non sembra che per sua natura una durata decennale dia luogo a una distorsione della concorrenza tra strutture alberghiere.