È passato un anno dalle olimpiadi di Vancouver 2010, manifestazione che non verrà certo ricordata per le capacità organizzative dei canadesi, e si continua a parlare ancora una volta in senso negativo. Sono stati ritrovati, in una fossa comune, 100 cani Husky da slitta considerati inutili, dopo l’impiego per i giochi olimpici, in seguito al calo del turismo e delle richieste di giri in slitta da parte dei turisti.
La comunità internazionale e l’Unione europea, attraverso il Comitato olimpico europeo, dovrebbe permettere lo svolgimento delle olimpiadi in paesi rispettosi delle normative internazionali, tra le quali la protezione animale.
La Commissione
- è al corrente della situazione?
- ha intenzione di indire uno studio sulla situazione post-olimpica nei paesi interessati, a livello di ripristino economico, sociale e reinserimento di animali utilizzati durante i giochi olimpici?
- é possibile prevedere, in vista degli accordi commerciali con il Canada, o con altri paesi terzi un capitolo sul commercio degli animali che rischiano di essere abbattuti nei paesi di provenienza per inadempienza o per elevata presenza in loco?
Risposta di John Dalli
a nome della Commissione
(29.3.2011)
1. La Commissione non è a conoscenza della situazione segnalata dall’onorevole parlamentare.
2. La Commissione non intende indire uno studio sull’utilizzo degli animali in seguito ai giochi olimpici. La protezione degli animali nell’ambito di spettacoli o manifestazioni non è soggetta alle norme UE e pertanto la questione è di esclusiva competenza degli Stati membri. Inoltre, non esistono i presupposti per intervenire in un paese terzo.
3. Esiste un accordo tra l’Unione europea e il Canada sulle questioni di protezione degli animali nell’ambito dell’accordo tra la CE e il governo canadese relativo alle misure sanitarie per la protezione della salute pubblica e animale nel commercio di animali vivi e di prodotti animali. Tuttavia, le competenze dell’UE nella protezione degli animali riguardano essenzialmente gli animali di allevamento e di sperimentazione. Gli animali che partecipano a spettacoli o manifestazioni non rientrano in quest’ambito e quindi non possono essere oggetto di accordi internazionali conclusi dall’UE.