Writers e danni alle finanze pubbliche

L’attività dei writers non s’arresta di fronte a nulla: monumenti storici e artistici, palazzi, mezzi di trasporto pubblici, facciate di case appena restaurate, pannelli indicatori, ecc. sono il bersaglio preferito degli imbrattatori da bomboletta spray. Alcuni di essi, sostenuti da circoli ristretti della critica d’arte, si credono artisti e ritengono di passare alla storia con le loro opere, ritenute invece dei volgari imbrattamenti dalla stragrande maggioranza della popolazione e soprattutto dai proprietari o dai gestori degli elementi così deturpati. Le autorità pubbliche hanno cominciato a reagire a questo degrado, sia con leggi che definiscono reati queste deturpazioni, sia con pene pecuniarie o carcerarie, a seconda della gravità del danno procurato. Queste attività “artistiche”, infatti, provocano danni, che nella maggior parte dei casi sono a carico delle finanze pubbliche. In Italia la spesa totale per ripulire muri è treni è giunta a 750 milioni di euro, mentre quella a carico di aziende municipalizzate e comuni è stata di 80 milioni. 
 
La Commissione, 

  1. conosce le cifre dei danni causati dai writers in altri Paesi dell’Unione?
  2. Queste spese possono essere considerate come investimenti per la tutela dell’ambiente urbano?
  3. Non considererebbe opportuna un’armonizzazione delle “misure anti-spray” al fine di considerare il fenomeno alla stessa stregua in tutti gli Stati dell’Unione?