Nel
novembre 2012, con l’interrogazione E-010826-12 si chiedeva alla Commissione di
prendere provvedimenti contro la commercializzazione di vino in busta
liofilizzato, un danno per le imprese produttrici europee e per i consumatori,
contraffatti da diciture DOP/IGP prive di autorizzazione. La Commissione, nella
risposta data da Dacian Ciolos, Commissario per l’Agricoltura, s’impegnava a
prendere contatti con le Autorità competenti negli Stati membri, in special
modo con l’Italia, per vietare la commercializzazione di tale prodotto. La
situazione pero non è cambiata, ed il giro d’affari è invece aumentato.
Mesi
d’indagini hanno ricostruito parte della catena della produzione dei vini
liofilizzati, vedendo coinvolte note industrie italiane emiliane, responsabili
di essere dietro la produzione e la distribuzione delle ‘bustine ‘ di vino.
Inoltre, altri prodotti similari cominciano ad arrivare sul mercato da aziende
spagnole che, come quelle italiane, mandano cisterne in Canada, dove la maggior
parte del mosto viene liofilizzato e commercializzato attraverso wine kit, in molti paesi europei, tra i
quali Danimarca, Svezia e Inghilterra, attraverso i siti di vendita online,
conosciuti globalmente.
La Commissione
·
Può informarci quali sono stati i risultati
dei contatti avuti con le Autorità dei paesi membri coinvolti nelle pratiche di
commercializzazione del wine kit?
·
Non ritiene di dover bloccare la vendita di
tali prodotti per garantire la massima protezione delle DOP/IGP europee? E in
tal caso, cosa ha fatto in tal senso?
·
Non considera indispensabile aprire eventuali
misure di frodi commerciali sulla vendita di tali prodotti?
·
Non ritiene doveroso promuovere una campagna
di sensibilizzazione per proteggere la salute dei cittadini europei che
acquistano, privi d’informazione, tali prodotti?
IT
E-001927/2014
Risposta di Dacian Cioloș
a nome della Commissione
(11.4.2014)
Da quando ha ricevuto la Sua interrogazione E-010826/2012[1]
la Commissione
è stata informata dagli Stati membri (in particolare Regno Unito, Lussemburgo e
Svezia) che sono state adottate misure contro le imprese che rivendono tali
prodotti sul mercato nazionale, tra cui a siti di vendita al dettaglio su
Internet, per prevenire l’uso illecito di prodotti recanti marchi DOP/IGP non
autorizzati e che i prodotti in questione sono stati ritirati dal mercato.
La Commissione non è a conoscenza di casi recenti
di uso illecito di marchi DOP/IGP;
tuttavia gli Stati membri devono continuare ad adottare le misure necessarie
per prevenire l’uso illecito di tali prodotti e ritirarli dal mercato.
Spetta agli Stati membri avviare indagini per rintracciare
tali pratiche sleali onde garantire che i prodotti non presentino rischi per la
salute.