Nel 2012 le donne vittime di
violenze letali sono state 120, al 30 settembre di quest’anno 103. Secondo
l’ISTAT il numero non accenna a diminuire. In Europa il Paese con il maggior
numero di donne uccise è la
Germania. Oltre alle violenze fisiche vi sono le violenze
psicologiche alle quali le donne non sanno e non possono sottrarsi in ambito
familiare. Perché la nuova legge porti a riscontri positivi occorrono maggior
finanziamenti non solo per l’assistenza ma per la prevenzione che deve partire
da sistemi educativi fin dall’età scolare. Questi alcuni dei dati scaturiti dal
convegno Violenza contro le donne, violenza contro la società che
si è svolto oggi a Milano alla Società Umanitaria. “La violenza contro le donne
crea anche un danno economico oltre che sociale e bisogna tenere conto dei
figli delle vittime che rimangono senza famiglia e ai quali deve essere data
assistenza psicologica ed economica. Dal 2000 ad oggi, gli orfani sono quasi
1500. Dal 2009 è attivo a Firenze il centro di ascolto di uomini maltrattatanti
in quanto va ricordato che spesso la violenza è commessa da uomini che nella
loro infanzia hanno subito o assistito a violenza. Secondo l’ISTAT una donna su
3/4 ha subito una forma di violenza” – ha detto l’On. Cristiana
Muscardini, portavoce dei Conservatori italiani e organizzatrice del convegno
al quale hanno partecipato, tra gli altri, l’On. Nicole Thomas Mauro,
Presidente della Fondazione Nouveau Feminisme Europeénne, l’On. Anna Rosbach,
del Guppo ECR al Parlamento europeo, Manuela Ulivi, Presidente Associazione Donne
Maltrattate, il direttore generale della Società Umanitaria, Maria Helena
Polidoro, gli on. Niccolò Rinaldi e Patrizia Toia e il sen. Niccolò Sella di
Monteluce. Durante la giornata è stato presentato il libro di Carlo Sala La
solitudine oltre la legge.