UN’UNIVERSITA’ A DADAAB

Nel più grande campo profughi del
mondo, a Dadaab, situato nel Kenia, al confine con la Somalia e che ospita oltre
470mila persone, sta per aprirsi una facoltà universitaria vera e propria:
management, finanza, marketing, scienza dell’educazione, gestione dei
conflitti. È la
Kenyatta University ad organizzarla, primo ateneo al mondo ad
avviare un campus in un campo profughi, dove 5.000 ragazzi raggiungono la fine
degli studi della scuola superiore. I corsi saranno frequentati dai rifugiati,
la maggior parte dei quali sono somali fuggiti dal Corno d’Africa a causa della
siccità e delle violenze dei fondamentalisti islamici, ma anche giovani keniani
potranno frequentarli. L’Agenzia dell’Onu per i rifugiati sta pensando ad un
pacchetto di borse di studio.

1.    Perché
la Commissione
non promuove un’iniziativa analoga e predispone borse di studio per i somali,
così tanto colpiti dalla guerra civile che insanguina il loro Paese da più di
vent’anni?

2.    Perché
non invita i governi degli Stati membri a promuovere partnership tra
l’università del campus e università dei rispettivi paesi aventi le stesse
facoltà?


IT

E-010689/2012

Risposta di
Andris Piebalgs

a nome della
Commissione

(31.1.2013)

 

 

Si invita l’onorevole
parlamentare a consultare la risposta all’interrogazione scritta E‑0010151/2012,
anch’essa relativa al campo di Dadaab[1].

 

L’UE è il
principale donatore nel settore dell’istruzione in Somalia, con un sostegno di
85 milioni di euro (2008-2013) destinato ai sottosettori “istruzione”
e “sviluppo delle capacità” del ministero dell’Istruzione. 

Una parte del
programma (2 milioni di euro) prevede di fornire assistenza mediante l’assegnazione
di borse di studio ai somali e ai diplomati della scuola secondaria del campo
profughi di Dadaab, che in tal modo avranno la possibilità di intraprendere gli
studi in Somalia o nella regione, ivi compreso nella nuova università di
Dadaab. Obiettivo della parte del programma riguardante le borse di studio per
i rifugiati di Dadaab è promuovere il miglioramento di mezzi di sussistenza,
livelli di reddito, competenze e prospettive di rimpatrio, o altre soluzioni
durature. Un’altra parte (3,5 milioni di euro) è destinata specificamente ai
rifugiati di Dadaab e mira, da un lato, a fornire loro, e in una certa misura
anche alla popolazione locale ospitante di Dadaab, conoscenze e competenze
personali, necessarie per il loro ritorno in Somalia e, dall’altro, a offrire a
240 insegnanti di Dadaab la possibilità di beneficiare di borse di studio per
seguire corsi di formazione per docenti prima dell’entrata in servizio e in
servizio.

 

La Francia è stata in prima linea per quanto concerne l’ampliamento
delle opportunità di istruzione superiore offerte mediante borse di studio ai
giovani rifugiati di Dadaab e, in consultazione con l’UE, ha assegnato a 10
giovani somali del campo profughi di Dadaab borse di studio per seguire corsi
universitari nelle università del Kenya, compresa l’università Kenyatta. L’università
di Dadaab è stata inaugurata nell’ottobre 2012 e sarà possibile avviare un
dialogo sulle relazioni con le università europee quando il campus
universitario aprirà le porte ai primi studenti nel 2013 e le strutture
amministrative e operative saranno in funzione.

 



[1]     http://www.europarl.europa.eu/plenary/it/parliamentary-questions.html