UNA TESTA, UN VOLTO, UN VOTO

L’incalzare di eventi e realtà sempre più complesse e spesso tragiche impongono alla politica una capacità di analisi rapide e di interventi tempestivi.


I sistemi informatici, che permettono la trasmissione di notizie in tempo reale e che in diverse occasioni hanno contribuito alla nascita di nuove realtà (basta pensare alle mobilitazioni che sono avvenute in Nord Africa), sono uno strumento fondamentale anche all’interno delle formazioni partitiche e dei movimenti di opinione.


Una nuova formazione politica, oggi, non può limitarsi ad essere “leggera” ma deve essere soprattutto agile, capace cioè di creare una continua comunicazione e uno scambio di analisi e proposte all’interno della sua organizzazione. Comunicazioni rapide per informarsi, per confrontarsi, per intervenire, perché i cittadini non chiedono più, giustamente, soltanto parole, ma chiedono che ogni proposta, ogni slogan si tramuti in azioni concrete con iniziative, proposte di legge, interventi sul territorio.


Essere in rete con i propri iscritti e dirigenti significa garantire la chiarezza della linea politica madre e la possibilità di saperla anche rimodulare a seconda delle varie realtà contestuali.


C’è sete di democrazia e partecipazione: una richiesta che se non sarà evasa porterà ad un aumento sempre più forte dell’astensionismo e poi alla nascita e al consolidamento di movimenti di protesta con il rischio che possano anche muoversi fuori dalle istituzioni.


Fli è nato con lo specifico impegno di ridare agli elettori il ruolo che loro spetta in democrazia, cioè quello di poter scegliere chi li rappresenta, e di riaffermare, all’interno del sistema partito, la libertà di espressione e di confronto, nel pluralismo delle proposte. Il diritto alla condivisione è base imprescindibile per iscritti, dirigenti, simpatizzanti che devono poter condividere i percorsi che portano a scelte politiche ed organizzative. Per questo l’impegno di tutti deve essere teso a realizzare uno statuto che in forma snella, chiara, inconfutabile delinei i percorsi interni, i diritti, i doveri, le responsabilità di ciascuno.


Per rendere il nostro movimento agile e moderno in molti riteniamo utile che alla iscrizione cartacea sia affiancata l’iscrizione telematica per snellire i tempi e perché ciascuno possa, con immediatezza, mettersi a disposizione del partito. Resta però evidente la necessità che ogni iscrizione telematica, così come ogni iscrizione cartacea, arrivata direttamente a Roma debba essere rinviata ai coordinatori regionali e provinciali per le necessarie verifiche e ratifiche.


Bisogna con precisione verificare che ogni iscritto abbia i requisiti richiesti dal nostro codice etico e questa verifica non può che essere fatta sul territorio. E’ necessario rendere più celeri e trasparenti le procedure di comunicazione tra centro e periferia; ancora oggi, infatti, risulta che alcuni circoli presentati dalla periferia al centro non siano stati ratificati e che iscrizioni, anche cartacee non solo telematiche, presentate direttamente a Roma non siano state trasmesse in periferia per le necessarie informative e verifiche. In un partito moderno e democratico i coordinatori provinciali debbono conoscere gli iscritti sul territorio altrimenti vi è il rischio di avere due partiti paralleli che non comunicano e che perciò non producono politica, ma incomprensioni e rallentamento dell’attività.


La trasparenza, la chiarezza, la reciproca lealtà sono alla base di un movimento nuovo che vuole guardare in faccia apertamente i suoi iscritti, i suoi dirigenti, senza secondi fini e senza nulla da nascondere.


La politica nuova utilizza i sistemi informatici per snellire e per aprire al massimo la possibilità di confronto democratico e non per sostituire con una realtà puramente virtuale la imprescindibile esigenza che iscritti e dirigenti si conoscano tra di loro, possano il più possibile guardarsi in faccia affinché ciascuno, assumendosi le sue responsabilità, possa consapevolmente condividere gli impegni e le responsabilità comuni.


Dopo tanta politica virtuale, che in questi anni ha prodotto tanti errori, tanta disillusione e allontanamento dalla politica, crediamo si debba tornare alla politica reale con persone che imparano a lavorare insieme con rapporti corretti.


 


Dopo i tristi periodi delle tessere fasulle, dei morti che votavano, degli iscritti che partecipavano a più congressi in contemporanea oggi, per dare certezza e democrazia, trasparenza e verità il nostro impegno per ogni tipo di elezione deve essere: una testa, un voto, un volto.


Diciamo perciò in modo ben chiaro che come non vi può essere in un congresso, o in una qualunque assise decisionale, il voto per delega, non ci può essere neppure il voto virtuale: ogni persona deve fisicamente, davanti agli altri, prendersi la responsabilità della propria scelta e mai si dovrà dare adito a dubbi sulle possibilità di alcuni di potere indirizzare il voto di altri.