TUTTO TACE

Un’affermazione
ricorrente, specie detta da coloro che governano, è che la crisi legata al
mondo delle costruzioni ed ai settori collegati impedisce sviluppo e posti di
lavoro. Ma nonostante le molte promesse e dichiarazioni del governo ad oggi non
solo non sono partite le grandi opere ma nemmeno si è proceduto a dare avvio a
quelle più piccole, a partire dalla messa in sicurezza delle scuole. Tutto tace
per quanto riguarda la bonifica di troppe aree inquinate, la messa in sicurezza
dai rischi idrogeologici, la ricostruzione delle aree terremotate, un piano
acqua potabile per rifare il nostro sistema idrico infatti è più l’acqua
che è sprecata disperdendosi nel terreno di quella che arriva nelle nostre
case.

L’edilizia non può
ripartire in assenza di programmi e rapide designazioni di quelle opere che
servono, a livello nazionale o regionale, a ridare sviluppo e sicurezza al
paese, incredibilmente ancora oggi gran parte di ponti e viadotti non sono
ancora stati controllati. Ma è anche difficile immaginare che l’edilizia si
risollevi quando nel settore privato non vi sono più nuove costruzioni per le
eccessive imposizioni fiscali che portano molti a rinunciare a comperarsi la
casa ed altri a disfarsi di quella che hanno.

La crisi ha
colpito tutti ma uno dei fatti più allarmanti, specie in un paese come il
nostro nel quale da sempre tutti mirano ad acquistarsi la casa, è l’aumento del
25%, rispetto all’anno scorso, delle case messe all’asta. Le responsabilità
specifiche delle banche e dei soggetti che erogano i mutui portano decine di
migliaia di cittadini a dover sottostare alla perdita della loro abitazione
venduta a prezzi molto inferiori al valore reale, mentre tantissimi altri
cittadini mettono in vendita, anche sottocosto, i loro beni perché non sono più
in grado di mantenerli. Da un lato troppe case in vendita dall’altro quasi
nulle le opzioni d’affitto e mentre tasse e balzelli vari aumentano come
pensare che l’edilizia possa riprendersi e con lei tutti gli altri, molti,
settori collegati? Ma il governo tace e dorme e non certo il sonno del giusto.