TUTELA PATRIMONIO ARTISTICO IN SIRIA

Il
perdurare degli scontri tra le truppe fedeli ad Assad e gli insorti in Siria
sta mettendo in serio rischio il patrimonio storico e artistico di quel Paese.
Mentre il 97% dei 10mila siti di interesse storico-artistico risulta esposto
alle incursioni militari e para-militari, il Paese viene depredato delle
propria vestigia. Tavolette cuneiformi, statue romane, monete bizantine
alimentano un fiorente traffico sul mercato nero dove vengono scambiate con
armi, al prezzo di 4200 dollari per un AK47 (il famigerato kalashnikov) o 4500
per una carabina M4. Lo scorso febbraio l’Unesco ha denunciato che tali
traffici stanno sfigurando il Paese anche più delle operazioni militari in sé.

 

La Commissione

 

1.    
E’ a conoscenza
di tale mercato nero?

2.    
Non ritiene di
sollevare la propria voce, affiancando quella dell’Onu, in occasione del
vertice internazionale Ginevra2 sulla Siria?

3.    
Non  ritiene di agire, anche attraverso il proprio
Alto rappresentante per la Politica
estera, per sollecitare intorno alle aree di tutela del patrimonio
storico-artistico zone franche, sotto tutela internazionale, dove possano
trovare rifugio e protezione anche le popolazioni civili?

4.    
Non ritiene di
poter far leva sulla tutela del predetto patrimonio sia per sensibilizzare
maggiormente l’opinione pubblica internazionale sul massacro in atto sia per
spingere verso una tregua tra le fazioni armate in lotta?

IT

E-007510/2013

Risposta
dell’Alta rappresentante/vicepresidente Catherine Ashton

a nome
della Commissione

(20.8.2013)

 

 

La Commissione è a conoscenza di quanto riferito
dall’onorevole deputato e dei danni devastanti subiti dal patrimonio culturale
siriano. L’UE ha deplorato energicamente questa situazione, da ultimo in
occasione del Consiglio Affari esteri del 18 febbraio 2013 durante il quale ha
ricordato le precedenti conclusioni del Consiglio e ha espresso sgomento “per
il crescente deterioramento della situazione in Siria e per l’inaccettabile
livello di violenza che continuano a causare sofferenze a milioni di cittadini
siriani e che portano alla distruzione delle infrastrutture e del patrimonio
culturale”.

 

L’UE sarà rappresentata alla
prevista conferenza di Ginevra sulla Siria (Ginevra II), sempre che abbia
effettivamente luogo.

 

La
creazione di una “zona sicura” richiede un’adeguata protezione,
eventualmente attraverso un intervento militare in loco, previa autorizzazione
del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (CSNU). Si stanno valutando
altri modi per garantire la sicurezza umanitaria, tra cui la proposta di una
risoluzione del CSNU che inviti a non ostacolare l’erogazione di aiuti
umanitari alle persone più bisognose e che esorti tutte le parti in conflitto a
rispettare il diritto internazionale in materia di diritti umani e il diritto
umanitario internazionale. L’UE ha appoggiato tutti gli appelli a cessare le
ostilità e promuoverà tutte le misure atte a contribuire a una soluzione
politica del conflitto, in particolare l’organizzazione della conferenza di
Ginevra sulla Siria (Ginevra II) proposta da Stati Uniti, Russia e ONU.