TRANSPARENCY ED EDUCAZIONE ANTI CORRUZIONE

Interrogazione con richiesta di risposta scritta presentata dagli Onn. Cristiana Muscardini (ECR) e Niccolò Rinaldi (ALDE)

“Transparency
International” è l’organizzazione non governativa leader nel mondo nella lotta
alla corruzione. Fondata nel 1993, è presente in oltre 90 Paesi nel mondo. E’
interessante la loro definizione di corruzione, che non si esplica soltanto
nella pubblica amministrazione, ma che è comprensivo delle varie situazioni in
cui, nel corso dell’attività amministrativa, si riscontri l’abuso da parte di
un soggetto del potere a lui affidato, al fine di ottenere vantaggi privati. La
corruzione – secondo questi analisti – si manifesta attraverso casi din tangenti,
peculato, nepotismo, clientelismo, conflitto d’interessi, pressioni indebite e
“Porte girevoli”. E’ questo il caso di ex manager che diventano influenti
consulenti nel settore privato dopo anni nella pubblica amministrazione,
indipendentemente dalle effettive capacità. Le loro graduatorie per  misurare la corruzione riservano interessanti
sorprese, dati gli standard che vengono utilizzati per queste misurazioni.
Transparency Italia, parte attiva di Transparency International, ha concluso
l’analisi della trasparenza, dell’etica pubblica e dell’anti corruzione
affermando che una delle soluzioni più efficaci al problema della corruzione è
l’educazione per riuscire a  promuovere
sistemi più trasparenti, responsabili e virtuosi. Nel rapporto sulla corruzione
globale appare che il problema della corruzione ha risvolti mondiali e si
manifesta inoltre con le gare d’appalto truccate (World Bank), con
l’appropriazione indebita di fondi (Kenya), con scuole ombra e insegnanti
fantasma (Pakistan), con l’assenteismo (Kenya), con il lavoro nero (Corea del
Sud), con le violenze sessuali (Botswana), con la compravendita dei dioplomi
(Germania e Niger), degli esami di ammissione (UK, Georgia, Vietnam), dei
sussidi (Romania, con la manipolazione delle informazioni ai fini di marketing
(Usa), con la manipolazione dell’istruzione (UK) e con comportamenti non etici
nella ricerca(Usa).

 

La
Commissione

 

1.    Conosce
queste graduatorie?

2.    E’
in grado di redigerne una sulla corruzione esistente negli Stati membri?

3.    Sarebbe
disposta a definire programmi educativi per la lotta alla corruzione, così come
si manifesta in Europa?

Non ritiene che sarebbe interessante predisporre
questo programma per tutti i partecipanti al programma Erasmus, per educare
alla trasparenza, all’etica pubblica e all’anti corruzione?

IT

E-005047/2014

Risposta di Cecilia Malmström

a nome della Commissione

(16.6.2014)

 

1. La Commissione è a
conoscenza del lavoro svolto da Transparency International, incluso l’indice di
percezione della corruzione.

 

2. La Commissione ha
pubblicato, nel febbraio 2014, la prima relazione dell’Unione sulla lotta alla
corruzione corredata di capitoli dedicati a ciascuno dei 28 Stati membri[1].
Tale relazione offre una valutazione obiettiva delle modalità con cui gli Stati
membri affrontano la corruzione e di come le leggi e le politiche attuali
funzionano nella pratica e suggerisce soluzioni sul modo in cui ogni paese può
intensificare l’azione di lotta alla corruzione. Essa riconosce inoltre l’importanza
di una formazione appropriata per prevenire e combattere la corruzione.
Ulteriori relazioni saranno pubblicate ogni due anni.

 

3. La Commissione avvierà un
programma di condivisione delle esperienze al fine di sostenere gli Stati
membri, le amministrazioni locali, le organizzazioni non governative e altri
portatori di interesse nel dare seguito alle raccomandazioni della relazione
dell’Unione sulla lotta alla corruzione. Il programma promuoverà seminari di
professionisti del settore dedicati alle questioni evidenziate nella relazione.

 

4. Il nuovo programma Erasmus+ (2014-2020) sostiene i partenariati
strategici nei campi dell’istruzione, della formazione e della gioventù, per
migliorare la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento e attuare nuovi
approcci pedagogici innovativi. Tali partenariati strategici possono riguardare
qualsiasi settore o disciplina accademica e potrebbero, ad esempio, sviluppare
nuovi corsi, programmi intensivi, materiali on-line o piani di studio in
materia di trasparenza, etica pubblica e corruzione.



[1]     Cfr.
http://ec.europa.eu/anti-corruption-report/.