Sulle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione sulla preparazione del vertive UE-India

risoluzione del Parlamento europeo sulle dichiarazioni del Consiglio e della Commissione concernenti la preparazione del Vertice UE-India  
B6‑0443/2008

Il Parlamento europeo,

–  visto il Piano d’azione comune per una partnership strategica India-UE del 7 settembre 2005 e in particolare la sezione sullo sviluppo delle conclusioni sul commercio e gli investimenti della 12a riunione della Tavola rotonda India-UE svoltasi a Parigi il 15-16 luglio 2008,

–  visto il piano d’azione comune per una partnership strategica India-UE del 7 settembre 2005 e in particolare la sezione sullo sviluppo degli scambi e degli investimenti,

–  viste le conclusioni della 12a Tavola rotonda UE-India tenutasi a Parigi il 15-16 luglio 2008,

–  vista la relazione del Parlamento europeo sulle relazioni economiche e commerciali UE-India (2006/2034(INI)),

–  vista la propria risoluzione del 29 settembre 2005 sulle relazioni UE – India: una partnership strategica,

–  vista la decisione dell’OMC su TRIPS e la sanità pubblica adottata il 29 novembre 2005,

–  visto il vertice UE-India sull’energia che ha avuto luogo a Nuova Delhi il 6 aprile 2006,

–  visto l’articolo 103, paragrafo 2 del suo regolamento,

A.  considerando che l’UE e l’India sono le più grandi democrazie del mondo e che il loro impegno costituzionale nei confronti del pluralismo e dello stato di diritto assicura la coerenza nelle relazioni commerciali ed economiche, garantendo al contempo la certezza giuridica per gli investimenti e contribuendo alla stabilità regionale e globale,

B.  considerando che l’India ha più di un miliardo di abitanti, che in essa vivono un terzo delle persone bisognose del mondo, che un numero considerevole di persone non ha accesso all’istruzione elementare, alle cure sanitarie di base, all’acqua potabile, ai trasporti stradali e all’energia sostenibile,

C.  considerando che le comunità cristiane in India sono soggette a intolleranza e violenza,

D.  considerando che l’India è una delle economie del mondo in più rapida espansione, con un tasso di crescita fra l’8 e il 10%,

E.  considerando che l’UE rappresenta la maggior fonte di investimenti diretti esteri (IDE) dell’India, con flussi pari a € 2,5 miliardi nel 2006 e considerando che gli IDE dell’India nell’UE nello stesso anno stati di € 0,5 miliardi; considerando che gli scambi UE-India sono aumentati da € 28,6 miliardi nel 2003 a più di 55 miliardi nel 2007,

F.  considerando che l’India ha uno dei più elevati tassi di lavoro minorile nel mondo,

G.  considerando che, secondo la relazione ONU del 2006 sull’epidemia globale di AIDS, 5,7 milioni di persone in India sono infettate con il virus HIV/AIDS; considerando che è stato calcolato che meno dell’1% della popolazione adulta in India è attualmente contagiata ma che l’India supera il Sudafrica, visto che in termini assoluti ha il maggior numero di persone con il virus HIV/AIDS, cosa che sottolinea l’impatto di tale epidemia sul subcontinente dell’Asia meridionale; considerando che gli Stati con una incidenza più elevata hanno economie in crescita, che attirano lavoratori migranti e trasporti stradali, entrambi vettori del contagio,

H.  considerando che circa l’80% dell’area geografica dell’India è vulnerabile ai cicloni, alle inondazioni, alle valanghe, alle siccità e ai terremoti oltre ai pericoli localizzati, e che la combinazione di condizioni di povertà socio-economica e disastri naturali ha creato un circolo vizioso di povertà e di vulnerabilità,

1.  approva l’istituzione nel giugno 2008 del Gruppo parlamentare di amicizia Parlamento europeo-India, che sarà, nell’ambito del Parlamento indiano, l’interlocutore diretto della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con l’India; spera che questo sviluppo positivo servirà ad avviare un dialogo significativo e strutturato tra i due Parlamenti su questioni globali di interesse comune mediante visite bilaterali periodiche e discussioni nell’ambito di Tavole rotonde;

2.  riconosce la crescente importanza per i trasporti dei collegamenti tra l’India e l’UE e a tale riguardo invita i leader dell’UE e dell’India a prendere ulteriori misure per rafforzare la cooperazione in materia di aviazione civile firmando: (i) l’accordo orizzontale di trasporto aereo che ripristinerà la certezza giuridica degli accordi sui servizi aerei bilaterali che l’India ha concluso con 26 Stati membri dell’UE; (ii) un piano d’azione comune per una futura cooperazione in un’ampia gamma di settori nel campo dell’aviazione civile; e (iii) un progetto significativo di cooperazione tecnica tra l’UE e l’India in materia di aviazione mediante un finanziamento UE di € 12,5 milioni, per dare seguito all’assistenza tecnica fornita in passato dall’UE all’India per quanto riguarda la sicurezza aerea;

3.  sostiene la conclusione dei negoziati tra l’UE e l’India su un accordo bilaterale sui trasporti marittimi che sarà di grande importanza per lo sviluppo delle relazioni commerciali tra l’UE e l’India e incrementerà la cooperazione sui trasporti marittimi di qualità e sulla sicurezza marittima;

4.  riconosce che l’India rappresenta un modello per il modo in cui affronta il pluralismo culturale e religioso, nonostante talune difficoltà locali e intermittenti tra religioni, come quelle tra Indù e Cristiani; esprime tuttavia la propria profonda preoccupazione per l’attuale situazione delle minoranze cristiane, in particolare nello stato di Orissa, e per l’impatto che le leggi anti-conversione adottate in numerosi stati indiani può avere sulla libertà religiosa;

5.  invita le autorità indiane a porre immediatamente fine a ogni violenza contro le comunità cristiane e a permettere loro di praticare liberamente la loro religione;

6.  invita l’India ad assumere una certa responsabilità globale in quanto grande protagonista globale quando affronta importanti problemi come il cambiamento climatico, la sicurezza e la stabilità;

7.  ritiene che le norme della concorrenza e la loro effettiva applicazione siano essenziali per assicurare tutti i benefici della liberalizzazione e della riforma regolamentare connessa allo sviluppo economico e al buon governo; ritiene inoltre che un’efficace politica di concorrenza attragga gli investitori stranieri creando un contesto legale trasparente e non discriminatorio per gli operatori economici;

8.  osserva che l’India sta negoziando nel settore anti-dumping sia come oggetto che come soggetto delle procedure; approva le buone relazioni di lavoro UE-India in tale settore e invita le due parti a collaborare per correggere l’abuso degli strumenti anti-dumping e per porre fine alle pratiche di dumping;

9.  invita l’UE e l’India ad aprire la via per trovare una soluzione rapida e permanente su TRIPS e salute pubblica allo scopo di agevolare l’accesso alle medicine essenziali; approva le misure adottate dal governo indiano concernenti le norme IP per le medicine; infine, incoraggia il governo indiano ad applicare la legge più rapidamente, in particolare per quanto riguarda le esportazioni di medicinali generici;

10.  approva i piani dell’India di abolire i controlli sulla rupia, procedendo alla rimozione di tutti i restanti controlli sui capitali che interessano la rupia in quanto valuta parzialmente convertibile; ritiene che ciò eliminerà un importante ostacolo all’integrazione dell’India nell’economia globale, permettendo ai cittadini e alle imprese indiane di investire più liberamente all’estero e concedendo alle maggiori imprese la possibilità di indebitarsi all’estero in modo più facile e più a buon mercato, in quanto attualmente il limite è di 500 milioni di dollari USA all’anno per ogni società;

11.  è preoccupato per il fatto che gli investitori esteri si trovano ancora di fronte a lungaggini burocratiche a livello locale, dove un grosso ostacolo è rappresentato dal sistema procedurale per le autorizzazioni in base al quale le domande che sono approvabili automaticamente vengono mantenute al minimo, mentre la maggior parte delle domande di maggiore entità vengono approvate singolarmente; è preoccupato che numerosi funzionari continuino a favorire degli interessi locali; osserva che tale processo di approvazione e di concessione di licenze è stato criticato in alcune regioni in quanto ingiusto e non trasparente, con le norme che vengono modificate in modo così esasperante da rendere difficile la comprensione delle stravaganze del sistema; invita i governi degli Stati e le amministrazioni comunali a semplificare e a consolidare le procedure per presentare le domande;

12.  osserva che le elevate tariffe alle importazioni praticate dall’India e le barriere tariffarie preoccupano realmente le industrie dell’UE; ritiene che il mantenimento di tale politica protezionistica dopo la liberalizzazione economica susciti distorsioni e manipolazioni del mercato;

13.  ritiene che L’UE debba prestare particolare attenzione al settore delle PMI in India e che le PMI potrebbero essere rafforzate con misure per contribuire a finanziare progetti locali di mercato proposti dai cittadini;

14.  sottolinea che gli addetti alla cooperazione allo sviluppo dell’UE dovrebbero collaborare con l’India, in quanto donatore internazionale emergente, mediante scambi di esperienze e cooperazione su progetti concreti nei paesi in via di sviluppo; sottolinea che tenendo conto delle esperienze dell’India sarebbe possibile rendere più efficiente e produttivo l’aiuto allo sviluppo dell’UE;

15.  rileva che l’impatto della crescita dell’India sulla domanda di energia globale solleva preoccupazioni per la sicurezza energetica e osserva che l’India subisce ancora gravi carenze energetiche ed è eccessivamente dipendente dal petrolio e dal carbone;

16.  rileva che sia l’India che l’UE hanno una lunga tradizione di promuovere l’utilizzazione di energia rinnovabile e ritiene che questa sia una opzione energetica efficace, unitamente a grossi investimenti in materia di efficienza energetica; approva gli sforzi dell’India a tale riguardo e chiede una maggiore cooperazione in materia di sicurezza energetica e di riforme del mercato, di energie rinnovabili e di efficienza energetica; ritiene che l’India e l’UE dovrebbero continuare a definire l’architettura energetica globale sulla base dello sviluppo innovativo e sostenibile dell’energia, rispettando al contempo i parametri relativi al cambiamento climatico;

17.  osserva che gli scambi internazionali possono essere un potente motore di crescita economica e di riduzione della povertà ma non sono una bacchetta magica, mentre le riforme commerciali sono complementari alle politiche di sviluppo; ritiene che allo scopo di togliere le persone dalle sacche di povertà e di continuare a salire per la scala dello sviluppo economico l’India deve occuparsi in primissimo luogo di costruire un ambiente imprenditoriale che approfondisca l’integrazione con l’economia mondiale per un’ampia gamma di prodotti manufatti e servizi;

18.  osserva che, nonostante la sua drammatica crescita, l’infrastruttura dell’India in alcune zone ha le caratteristiche di quella di un paese in via di sviluppo, con reti di trasporto inefficienti e frequenti interruzioni dell’energia elettrica; invita l’India e l’UE a studiare lo sviluppo delle infrastrutture connesse agli scambi mediante investimenti con partnership pubbliche/private, assicurando la trasparenza, un ambiente regolamentare credibile e un campo di condizioni omogenee per gli investitori privati e il governo;

19.  riconosce gli importanti successi del governo indiano nella lotta contro la povertà ma osserva che nonostante la sostenuta crescita economica persistono grosse ineguaglianze, e che circa il 30% della popolazione indiana vive ancora al di sotto della soglia della povertà; è particolarmente preoccupato per la situazione degli strati più bisognosi della popolazione, in particolare le donne e i bambini, le popolazioni svantaggiate e rurali, e i Dalit e gli Adivasi (tribù e popoli indigeni); invita la Commissione e il Consiglio a collaborare con il governo indiano per migliorare la situazione di questi gruppi e ad esaminare un’ulteriore cooperazione nell’ambito del loro contributo per porre fine della discriminazione di genere e di casta;

20.  approva la cooperazione dell’UE con l’India nel settore della politica ambientale e il fatto che la politica ambientale è identificata come uno dei settori di cooperazione nel Piano d’azione comune; ritiene che l’India e l’UE in quanto importanti protagonisti globali, debbano svolgere un ruolo centrale negli sforzi internazionali per un miglior governo ambientale globale; chiede che si continuino a sottolineare gli aspetti ambientali della cooperazione per lo sviluppo economico;

21.  chiede negoziati tra l’UE e l’India in materia di investimenti per tenere conto della responsabilità sociale e politica degli investitori esteri; sottolinea che i diritti degli investitori devono andare di pari passi con i loro obblighi e che gli investitori dovrebbero quantomeno applicare gli standard di base per il lavoro stabiliti dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL);

22.  approva l’impegno dell’India nei confronti della prevenzione del lavoro minorile nonché la sua partecipazione al Programma internazionale sull’eliminazione del lavoro minorile e al progetto INDUS sul lavoro minorile; è preoccupato per l’elevata incidenza del lavoro minorile in India; invita l’India a collaborare con l’OIL e a ratificare sia la Convenzione 138 sull’età minima che la Convenzione 182 sulle peggiori forme di lavoro minorile; invita inoltre l’India ad adottare misure per lottare efficacemente contro tutte le forme di schiavitù moderna, di lavoro minorile e di sfruttamento del lavoro delle donne, allo scopo di assicurare il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori e impedire il dumping sociale, adottando al contempo il principio dell’OIL di “lavoro decoroso”; ricorda che gli accordi commerciali debbono rispettare le convenzioni internazionali sui diritti umani e sugli standard del lavoro;

23.  invita la Commissione a riferire regolarmente al Parlamento sui progressi effettuati nell’applicazione del Piano d’azione comune tra l’Unione europea e l’India;

24.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e al governo e al parlamento della Repubblica dell’India.