Sulla Somalia

Risoluzione del Parlamento europeo sulla Somalia    

Il Parlamento europeo,

–  viste, segnatamente, le sue risoluzioni del 15 novembre 2007 e del 19 giugno 2008 sulla Somalia,

–  vista la relazione di Amnesty International del 1 ° novembre 2008,

–  vista la dichiarazione rilasciata l’8 novembre 2008 da Radhika Coomaraswamy, Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per i bambini nei conflitti armati, che condannava la lapidazione della tredicenne Aisha Ibrahim Duhulow,

–  visti gli strumenti regionali in materia di diritti umani, tra i quali in particolare la Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli e il protocollo facoltativo sui diritti delle donne in Africa,

–  visto l’articolo 115, paragrafo 5, del suo regolamento,

A.  considerando che il 27 ottobre 2008 la tredicenne Aisha Ibrahim Duhulow è stata lapidata a morte in Somalia,

B.  considerando che la lapidazione è stata effettuata da un gruppo di 50 uomini in uno stadio di Kismayo, città a sud del paese, di fronte a circa 1000 spettatori,

C.  considerando che la ragazza, accusata e condannata per adulterio in violazione della legge islamica, era stata in realtà vittima di uno stupro da parte di tre uomini,

D.  considerando che la milizia Al-Shabab, che controlla Kismayo, ha arrestato e ordinato l’esecuzione mediante lapidazione di Aisha Ibrahim Duhulow, ma non ha arrestato o fermato i responsabili del suo stupro,

E.  considerando che, quando alcuni dei testimoni dell’uccisione hanno tentato di salvare la vita di Aisha Ibrahim Duholow, i membri della milizia hanno aperto il fuoco all’interno dello stadio, uccidendo un ragazzo che assisteva all’esecuzione,

F.  considerando che esistono informazioni attendibili in relazione alle minacce di morte di cui sono stati fatti oggetto attivisti per i diritti umani a Kismayo da parte della milizia Al-Shabab, che li accusa di diffondere false informazioni sull’incidente,

G.  considerando le gravi violazioni dei diritti umani che, quotidianamente, vengono registrate in Somalia a causa della drammatica situazione in cui versa tale paese e della diffusa violenza perpetrata da alcune fazioni dell’Alleanza per la nuova liberazione della Somalia (le cosiddette “Corti islamiche”), che stanno cercando di rovesciare il legittimo governo somalo,

H.  considerando che queste violazioni dei diritti umani comprendono anche il rapimento di due suore cattoliche italiane che, sequestrate in Kenya, sono tenute attualmente prigioniere in Somalia, e l’aumento degli attentati suicidi che, nelle ultime settimane, hanno ucciso almeno 30 persone nel nord del paese,

I.  considerando che il personale di talune organizzazioni internazionali presenti nel paese è stato recentemente fatto oggetto di violenze e omicidi, la maggior parte dei quali sono stati attribuiti ai membri di gruppi armati dell’opposizione, comprese la milizia Al Shabab, e alle fazioni delle “Corti islamiche”,

J.  considerando che i ribelli islamici hanno effettuato fustigazioni pubbliche nella capitale, Mogadiscio, nel tentativo di mostrare la propria forza crescente,

K.  considerando che la brutalità di questi eventi dimostra i metodi impiegati da tali milizie e, più in generale, tutti i rischi in termini di rispetto dei diritti umani nell’eventualità di una espansione del loro controllo sul paese,

L.  considerando che il Governo federale di transizione della Repubblica di Somalia (TFG) e la sua opposizione politica, una fazione dell’Alleanza per la per la nuova liberazione della Somalia, con sede a Gibuti (ARS-D), hanno sottoscritto documenti sulla cessazione delle ostilità il 26 ottobre a Nairobi, grazie all’intervento dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (IGAD), organismo regionale dell’Africa orientale,

M.  considerando che è essenziale sostenere il Governo federale di transizione della Repubblica di Somalia e il suo presidente, sig. Abdullahi Yusuf,

1.  condanna fermamente la lapidazione e l’esecuzione di Aisha Ibrahim Duhulow ed esprime il suo orrore dinanzi ad un atto di barbarie perpetrato nei confronti di una tredicenne vittima di uno stupro;

2.  invita il governo somalo a condannare l’esecuzione e ad adottare iniziative volte ad impedire simili brutali esecuzioni in futuro;

3.  invita il governo somalo a predisporre la documentazione e a rilasciare dichiarazioni per una riabilitazione postuma dell’onore di Aisha Ibrahim Duhulow;

4.  esprime il suo appoggio ai tentativi del legittimo governo somalo di imporre il proprio controllo sul porto di Kismayo, e chiede che le persone accusate dello stupro di Aisha Ibrahim Duhulow siano assicurate alla giustizia grazie ad un doveroso processo;

5.  invita l’UE a fornire tutto il sostegno necessario al fine di creare un solido governo democratico in Somalia e di concedere un ulteriore aiuto al governo della Somalia per imporre il proprio controllo su tutto il paese e per instaurare lo stato di diritto in un modo, compatibile con i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani, che possa impedire simili esecuzioni in futuro;

6.  esorta vivamente la missione dell’Unione africana in Somalia (AMISOM) ad avvalersi pienamente del suo mandato per proteggere la popolazione civile, con particolare attenzione alle donne e bambini, e chiede di essere incaricato di monitorare, indagare e riferire in merito a violazioni dei diritti umani;

7.  invita le autorità somale e keniote ad effettuare ogni possibile sforzo e ad adottare ogni possibile iniziativa politica e diplomatica per garantire la liberazione delle due suore cattoliche italiane;

8.  sostiene fermamente l’accordo di Nairobi tra il governo della Somalia e l’Alleanza per la nuova liberazione della Somalia, con sede a Gibuti (ARS-D), volto a porre fine ad anni di ostilità in Somalia ed a creare una soluzione duratura per ripristinare la pace e porre fine agli abusi di cui alla presente risoluzione;

9.  incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, agli Stati membri, ai Segretari generale dell’ONU e dell’Unione africana, ai governi dell’IGAD, all’AMISON e al governo della Somalia.