risoluzione del Parlamento europeo sulla preparazione del vertice UE-India del 29 settembre 2008 a Marsiglia | ||
Il Parlamento europeo, – vista la partnership strategica UE-India lanciata a L’Aia nel novembre 2004, – visto il nono Vertice UE-India che si svolgerà il 29 settembre 2008 a Marsiglia, – visto il Piano d’azione comune 2005 adottato in occasione del sesto Vertice UE-India svoltosi il 7 settembre 2005 a Nuova Delhi, – visto il Piano d’azione comune per una partnership strategica India-UE del 7 settembre 2005, – viste le conclusioni dell’ottavo vertice UE-India del 30 novembre 2007, – vista la propria risoluzione del 29 settembre 2005 sulle relazioni UE-India: Un partenariato strategico(1), – visto il memorandum d’intesa tra l’UE e l’India sul documento di strategia nazionale per l’India per il periodo 2007-2010, – visto il terzo incontro UE-India sull’energia, tenutosi il 20 giugno 2007, – vista la propria risoluzione del 24 maggio 2007 sul Kashmir: situazione presente e prospettive future(2), – vista la sua risoluzione del 9 luglio 2008 sulla presunta esistenza di fosse comuni nella parte del Kashmir sotto amministrazione indiana(3), – vista la sua relazione del 28 settembre 2006 sulle relazioni economiche e commerciali della UE con l’India(4), – visto il discorso rivolto dal Presidente della Repubblica dell’India al Parlamento europeo il 25 aprile 2007, – viste le conclusioni della tavola rotonda UE-India tenutasi a Parigi il 15-16 luglio 2008, – visto l’articolo 103, paragrafo 4, del suo regolamento, A. considerando che l’Unione europea e l’India rappresentano le più grandi democrazie del mondo e che il loro impegno comune a favore della democrazia, del pluralismo, dello Stato di diritto e del multilateralismo nelle relazioni internazionali contribuisce alla pace e alla stabilità globali, B. considerando che il piano d’azione comune per una partnership strategica UE-India è servito da base per rafforzare la cooperazione tra l’UE e l’India sin dal 2005, C. considerando che l’India ha registrato negli ultimi anni una crescita economica annuale tra l’8 e il 10%, il che la caratterizza come un paese che sta emergendo come una potenza economica significativa e che ha compiuto grandi passi avanti nello sviluppo economico; accogliendo favorevolmente i grandi progressi compiuti in India da una serie di indicatori di sviluppo umano, tra cui l’emergenza di una più ampia classe media che si avvicina a 100 milioni di persone, e il progresso dell’India nel diventare un donatore oltre che un beneficiario di aiuti allo sviluppo; esprimendo una preoccupazione per l’immensa disparità di reddito esistente e per i 300 milioni di indiani che vivono al di sotto della soglia di povertà, D. considerando che l’India nel settore interno attualmente sta affrontando molte crisi, quali la violenza senza sosta dello jihadismo islamico e del radicalismo induista, le tensioni tra comunità nello Jammu e Kashmir, gli attacchi ai cristiani, molti dei quali di origine Dalit ad Orissa, e il diffondersi della ribellione maoista (Naxalitei) in almeno dodici Stati senza contare le calamità naturali nel nord-est, E. considerando che nel mese di agosto si è verificata un’ondata di violenza e una serie di omicidi contro i cristiani ad Orissa, considerando che a quanto risulta non sono stati effettuati interventi dalla polizia locale e che i leader di Vishwa Hindu Parishad hanno affermato che le violenze non smetteranno finché Orissa non sarà totalmente liberata dai cristiani; considerando che talune comunità cristiane in India sono esposte a continui episodi di intolleranza e di violenza, F. considerando che la discriminazione di casta e le pratiche di “intoccabilità” contro i Dalits incidono ancora massicciamente sui loro diritti civili-politici e socio-economici nonostante gli sforzi compiuti dal governo indiano nel corso di decenni, G. considerando che, dall’ottobre 2005 a questa parte, più di 400 persone sono morte in attentati dinamitardi commessi nelle città indiane; considerando che gli ultimi attentati, compiuti da terroristi islamici, hanno avuto luogo il 13 settembre uccidendo 20 persone e ferendone molte altre, H. considerando che gli scambi tra l’UE e l’India sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni, passando da 28,6 miliardi di euro nel 2003 a oltre 55 miliardi di euro nel 2007 e che gli investimenti esteri dell’UE in India sono più che raddoppiati tra il 2002 e il 2006, raggiungendo 2,4 miliardi di euro; considerando che il regime commerciale e normativo dell’India permane ancora relativamente restrittivo e che nel 2008 la Banca mondiale ha classificato l’India al centoventunesimo posto (su un totale di 178 economie) per quanto riguarda la “facilità di fare affari”, I. considerando che il Parlamento europeo e il Parlamento dell’India hanno stabilito relazioni bilaterali formali, J. considerando che l’Unione europea e l’India rimangono impegnate a concludere un accordo di libero scambio (FTA) globale, equilibrato e pienamente in linea con le norme dell’OMC e che preveda la progressiva e reciproca liberalizzazione degli scambi di beni e servizi, oltre che gli aspetti connessi agli scambi commerciali; considerando che un accordo di libero scambio beneficerà in modo sostanziale entrambe le economie, aumenterà gli investimenti, le esportazioni e le importazioni globali sia per l’Unione europea che per l’India, e darà un prezioso impulso al commercio mondiale, soprattutto nei servizi, K. considerando che l’Unione europea e l’India hanno sviluppato una stretta cooperazione nei settori scientifici e tecnologici, L. considerando che l’Unione europea e l’India si sono impegnate a sradicare tutte le forme di terrorismo, che costituisce una delle più gravi minacce alla pace e alla sicurezza internazionali, M. considerando che l’India è emersa come uno dei principali attori della comunità internazionale e uno dei maggiori contributori alle missioni di pace delle Nazioni Unite, e che tale miglioramento del suo status dovrebbe ricevere un riconoscimento da parte delle Nazioni Unite nella forma di un seggio nel Consiglio di sicurezza, N. considerando che l’India ha un ruolo importante da svolgere negli affari interni del Sud e del Sud-Est asiatico, in particolare attraverso i suoi membri della SAARC e ASEAN; considerando il ruolo dell’India nel sostenere la stabilità della regione e rilevando in tale contesto la cooperazione con l’UE nel Nepal e nello Sri Lanka, O. considerando che gli Stati Uniti e l’India hanno firmato un accordo in materia di cooperazione nucleare civile, P. considerando che un futuro pacifico dell’ex Principato, oramai Stato di Jammu e Kashmir resta un obiettivo importante per la stabilità nell’Asia meridionale, Q. considerando che il cambiamento climatico, l’uso dell’energia e la sicurezza energetica sono di vitale interesse per la comunità internazionale, R. considerando che l’esplosione a livello mondiale dei prezzi del combustibile e dei prodotti alimentari ha creato gravi difficoltà economiche e sollevato preoccupazioni circa la prospettiva di disordini sociali, S. considerando che l’India partecipa al progetto Galileo dell’Unione europea nonché al progetto ITER, 1. accoglie favorevolmente il nono Vertice UE-India in quanto espressione di un partenariato strategico sostenibile e raccomanda vivamente che in futuro tali riunioni al vertice annuali siano precedute da riunioni parlamentari pre-vertice, al fine di sottolineare il controllo democratico esercitato su tale processo e di accrescere la comprensione dei vari punti di vista e dei sistemi democratici di entrambe le parti; 2. ribadisce il proprio fermo sostegno al rafforzamento della relazione strategica tra l’UE e l’India e alla ricerca di ulteriori modi per migliorare la relazione in parola e chiede che dal vertice sull’economia, la politica, la sicurezza, gli scambi e altri temi di interesse reciproco emergano conclusioni concrete; 3. accoglie favorevolmente la revisione del Piano d’azione comune 2005 auspicando che vengano fissate priorità e scadenze chiare per quanto riguarda le azioni concordate, e ribadisce il proprio desiderio di essere associato al processo di revisione; si dice pronto ad intraprendere colloqui con la Commissione allo scopo di definire le modalità della propria partecipazione; 4. rileva che l’UE e l’India intendono adottare un nuovo piano d’azione comune in occasione del vertice; sottolinea l’importanza di dare reale sostanza politica alle azioni comuni proposte e di prevedere risorse sufficienti per consentire alle priorità previste nel piano di essere pienamente realizzate; 5. accoglie con favore l’istituzione nel giugno 2008, del Gruppo parlamentare di amicizia India-Parlamento europeo, che agirà nell’ambito del Parlamento indiano come controparte della delegazione del Parlamento europeo per le relazioni con la Repubblica dell’India; auspica che tale sviluppo positivo possa segnare l’inizio di un dialogo significativo e strutturato tra i due parlamenti su questioni di interesse globale e comune, per il tramite di visite bilaterali regolari e tavole rotonde; 6. sottolinea il suo fermo impegno per la creazione di un accordo di libero scambio globale, ampio e ambizioso tra l’UE e l’India; rileva che, mentre i negoziatori hanno raggiunto un ampio consenso sugli scambi di beni, sono necessari ulteriori colloqui per trovare un accordo sui servizi, la concorrenza , i diritti di proprietà intellettuale (DPI), gli appalti pubblici, lo sviluppo sostenibile, le misure sanitarie e fitosanitarie (SPS) e le barriere non tariffarie; esorta entrambe le parti a lavorare per portare i negoziati a una conclusione positiva entro la fine del 2008; rileva l’enorme aumento degli scambi commerciali bilaterali e degli investimenti nell’ultimo decennio e sottolinea l’enorme potenziale per un’ulteriore crescita derivante da un accordo di questo tipo; 7. chiede la conclusione di un accordo di libero scambio che permetterà di migliorare l’accesso al mercato dei beni e servizi, che copra sostanzialmente tutti gli scambi commerciali e contenga disposizioni in materia di regolamentazione della trasparenza in settori rilevanti per il reciproco commercio e gli investimenti, incluse le norme e la valutazione della conformità, le SPS, i diritti di proprietà intellettuale, l’esecuzione, la facilitazione degli scambi commerciali e doganali, gli appalti pubblici, e il commercio e la concorrenza, così come il commercio e lo sviluppo e le clausole sui diritti umani quale elemento essenziale dell’accordo di libero scambio; 8. appoggia i negoziati in vista di un accordo di libero scambio con l’India rispettando pienamente, nel contempo, le posizioni economiche diverse dei due partner, la particolare situazione socioeconomica dell’India e, segnatamente, la situazione degli agricoltori poveri e di quelli che praticano un’agricoltura di sussistenza; ritiene che un capitolo ambizioso dedicato allo sviluppo sostenibile sia un elemento essenziale in qualsiasi accordo e sottolinea che tale aspetto dovrebbe essere soggetto al meccanismo standard di risoluzione delle controversie; 9. rileva che l’UE è un’importante fonte di investimenti diretti esteri (IDE) per l’India, responsabile di circa il 19,5% del flusso di investimenti diretti esteri dell’India e che il totale cumulativo degli investimenti diretti dell’India in joint venture e società interamente controllate nell’Unione europea (dall’aprile 1996 al 2006/2007) è pari a 4.315,87 milioni di euro, il che rende l’Unione europea la più grande destinazione di investimenti per l’India; riconosce che i flussi di investimenti tra l’UE e l’India sono stati in crescita, e aumenteranno ancora di più una volta che l’accordo di libero scambio sarà stato positivamente concluso; 10. ricorda che l’UE e l’India sono importanti partner commerciali e membri fondatori dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC); deplora il recente crollo dei negoziati commerciali multilaterali del programma di sviluppo di Doha (DDA) e la controversia sulle tariffe agricole tra gli Stati Uniti e India; nota che i costi del fallimento dei negoziati dell’OMC comprenderebbero: la perdita di possibili vantaggi in termini di benessere dalle nuove riforme OMC; il serio rischio che la credibilità del sistema commerciale internazionale e dell’OMC sia compromessa; la possibilità di espandere il protezionismo commerciale e il rischio che i membri dell’OMC sostituiscano il multilateralismo con accordi bilaterali e regionali; sollecita l’UE e l’India a rinnovare i propri sforzi per giungere ad un accordo sugli scambi commerciali di vasta portata, del quale potrebbero trarre vantaggio non solo l’UE e l’India, ma anche la più vasta comunità internazionale; 11. invita la Commissione a dare il debito peso, nel quadro dei negoziati che ha in corso con l’India in vista di un accordo di libero scambio, alle considerazioni in materia di diritti dell’uomo, segnatamente all’applicazione delle norme sociali dell’OIL in relazione al lavoro infantile e al lavoro forzato (Convenzioni nn. 138 e 182), all’abolizione degli ostacoli non tariffari e delle restrizioni attualmente applicate nel campo degli investimenti esteri diretti in settori rilevanti e ai diritti di proprietà intellettuale; 12. rileva l’annuncio fatto il 28 agosto 1998 di un accordo di libero scambio India-ASEAN; esprime l’auspicio che tale accordo porti ad un’ulteriore crescita economica, rafforzi le relazioni politiche regionali e la base di sicurezza nel sud-est asiatico; 13. invita l’UE e l’India a compiere progressi positivi sulla conclusione di accordi marittimi e aerei che potrebbero rafforzare ulteriormente gli scambi commerciali bilaterali e gli investimenti; afferma che il vertice fornirà anche l’occasione per la firma della convenzione di finanziamento sul nuovo programma di cooperazione in materia di aviazione civile; 14. si compiace dell’avvio a Nuova Delhi dello “European Business and Technology Centre (EBTC)”, che contribuirà a rafforzare i legami tra le imprese europee e indiane, nonché tra gli attori nel settore scientifico e tecnologico al fine di rispondere alle richieste del mercato indiano; 15. chiede che il Consiglio compia urgentemente progressi su un sistema di agevolazione di visti; 16. si compiace della fondazione dell’Ufficio indiano per il controllo dei crimini contro la fauna selvatica, pur restando profondamente preoccupato per la situazione della tigre ed invita l’India a proteggerle dalla perdita del loro habitat e dalla tratta operata da reti criminali trans-nazionali; chiede uno specifico aiuto UE per questa iniziativa di conservazione sotto forma di esperti tecnici, sostegno finanziario e potenziamento di CITES; 17. incoraggia le due parti a collaborare strettamente sulle grandi sfide ambientali che affliggono il pianeta; invita a tale riguardo l’UE e l’India a sviluppare il più possibile un approccio comune alla minaccia del cambiamento climatico e alla riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra (GHG); sottolinea la necessità per entrambe le parti di impegnarsi per un accordo post-2012 sulle riduzioni dei gas a effetto serra, pur riconoscendo le questioni particolari che l’India deve affrontare in quanto paese in via di sviluppo; 18. prende atto dell’impennata dei costi globali dell’energia e del conseguente impatto sui consumatori domestici, le imprese e le industrie; sottolinea la necessità della diversificazione dell’approvvigionamento energetico quale importante obiettivo politico e sottolinea i rischi per la stabilità politica in Europa e nell’Asia del Sud posti dalle minacce alla sicurezza energetica; 19. rileva l’approvazione da parte del gruppo di fornitori nucleari dell’Accordo nucleare civile Stati Uniti-India (e della dichiarazione unilaterale dell’India in merito alla sua intenzione di rispettare i propri impegni di non-proliferazione e di osservare una moratoria volontaria sui test di armi atomiche); invita il governo indiano a trasformare la propria moratoria sui test nucleari in un impegno giuridicamente vincolante; 20. riconosce che l’India svolge, nel suo vicinato e al di là di esso, un ruolo fondamentale nella prevenzione dei conflitti e nel mantenimento della pace; è preoccupato dinanzi all’attuale mutevole situazione politica del Pakistan e alla situazione sempre più incerta di Afghanistan e Sri Lanka, ed esprime l’auspicio che l’India, in quanto paese predominante nella regione, agisca in qualità di promotore della stabilità e della pace; 21. si rammarica degli scoppi di violenza nello Jammu e Kashmir nell’agosto 2008 e raccomanda che le autorità prendano tutte le misure ragionevoli per garantire lo svolgimento delle elezioni nello Stato in un ambiente stabile; ritiene che l’apertura del Kashmir al libero flusso di beni e persone è essenziale per interrompere la spirale di repressione e di violenza; auspica che presto possa registrarsi una riduzione della presenza militare che porterebbe ad un funzionamento normale della società civile, commerciale nonché del turismo; 22. è fortemente preoccupato dinanzi ai disastri causati dalle inondazioni nel nord-est dell’India, in particolare nello Stato del Bihar, ma anche nei vicini Nepal e Bangladesh; deplora il fatto che il disastro abbia provocato un enorme numero di vittime lasciando più di un milione di senzatetto; accoglie con favore la concessione di un aiuto d’urgenza da parte dell’Unione europea; invita l’UE e l’India a intensificare la cooperazione su misure tese a mitigare gli effetti del cambiamento climatico ed in particolare a rafforzare la cooperazione sulle energie rinnovabili; 23. si compiace degli sforzi compiuti dal governo e dalla società civile indiani nelle operazioni di salvataggio e di evacuazione, nel coordinamento e nella distribuzione del cibo nonché nella gestione dei campi di assistenza; sottolinea che la fornitura di un alloggio e di acqua potabile deve essere fra le principali priorità, al fine di stabilizzare la situazione in materia di sanità pubblica; auspica una maggiore cooperazione internazionale con l’India per sostenere l’applicazione urgente di iniziative per l’adeguamento climatico, poiché stanno aumentando i disastri naturali e quelli causati dall’uomo, quali le alluvioni, rendendo così necessario aumentare le misure di prevenzione e di ripresa; 24. riconosce che l’India rappresenta un modello per il modo in cui affronta il pluralismo culturale e religioso, nonostante talune difficoltà locali e intermittenti tra religioni, come quelle tra Indù e Cristiani; si dichiara tuttavia profondamente preoccupato per l’attuale situazione delle minoranze cristiane, e si rammarica dell’impatto che le leggi contro la conversione, che si sono diffuse in numerosi Stati indiani, possono avere sulla libertà di religione; 25. si dichiara profondamente preoccupato per i recenti attacchi contro i cristiani (molti dei quali di origine Dalit) ad Orissa e in particolare nel distretto di Kandhamal; sottolinea la necessità di garantire immediata assistenza e sostegno alle vittime, tra cui indennizzi alla Chiesa per i danni causati ai suoi beni, nonché alle persone la cui proprietà privata è stata parimenti danneggiata; esorta le autorità a consentire a coloro che sono stati costretti a fuggire dai loro villaggi di poter tornare in condizioni di sicurezza, sottolinea la necessità che tutte le persone accusate, tra cui gli alti ufficiali delle forze di polizia, siano giudicate rapidamente attraverso il sistema giudiziario; deplora l’uccisione di almeno trentacinque persone dall’inizio delle violenza e invita lo Stato e le autorità nazionali a fare tutto quanto in loro potere per proteggere pienamente la minoranza cristiana; 26. esprime la propria profonda simpatia per le vittime degli attentati terroristici dinamitardi in India, sia sul proprio territorio che in Afghanistan, in particolare nella sua ambasciata di Kabul; ricorda in particolare l’ultimo attentato dinamitardo del 13 settembre nella capitale indiana e la morte di oltre 180 persone a Mumbai nel 2006 e di oltre 60 persone a Jaipur nel maggio 2008; condanna questi e tutti gli attacchi terroristici; 27. ribadisce il ruolo che deve essere svolto dalla società civile nelle discussioni su questioni di principio negli attuali negoziati bilaterali; insiste in questo contesto sul potenziamento del ruolo della Tavola rotonda della società civile UE-India istituita nel 2001 e chiede in particolare che essa abbia i mezzi per esercitare effettivamente i propri compiti miranti a consultare la società civile nella UE e in India; chiede che si tenda maggior conto dei risultati di questi scambi nel processo decisionale UE; 28. sollecita le autorità indiane a riformare la legge sui poteri speciali delle forze armate, che concede l’impunità ai soldati e agli agenti di polizia; 29. chiede che venga redatta una relazione sui progressi effettuati sulla politica diritti umani attuata in India, ricordando che il dialogo diritti umani UE-India è presentato quale un modello in questo settore; è sorpreso in questo contesto che l’India non si trovi sulla lista dei paesi che possono beneficiare dei finanziamenti EIDHR per i microprogetti della società civile; 30. invita l’UE e l’India a esplicitare il loro impegno comune per affrontare il flagello del terrorismo, che è una delle principali minacce alla pace e alla sicurezza; sollecita una maggiore cooperazione in materia di condivisione dell’intelligence e chiede che sia data seria considerazione al conferimento di uno status privilegiato all’India all’interno di Europol; 31. sottolinea che la sicurezza alimentare dell’India continua a destare preoccupazione; invita il governo indiano a colmare il divario domanda-offerta accelerando il ritmo della produzione interna di cereali e garantendo gli investimenti pubblici e privati, l’introduzione di nuove tecnologie e la diversificazione delle colture; 32. accoglie favorevolmente i progressi compiuti dall’India verso l’eliminazione della povertà (OSM 1); deplora ciononostante la mancanza di progressi in direzione degli OSM riguardanti l’istruzione, la salute, l’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile; ribadisce la propria preoccupazione quanto al fatto che la mortalità infantile e la salute materna (OSM 4 e 5) sono i settori che hanno registrato i minori progressi e che probabilmente tali obiettivi non saranno raggiunti entro il 2015; invita il Consiglio, la Commissione e il governo dell’India a rendere prioritarie le azioni sull’uguaglianza di genere, la riduzione della mortalità infantile e il miglioramento della salute materna; 33. chiede all’Unione europea e all’India di mettere maggiormente l’accento sugli scambi interpersonali e su un dialogo culturale più approfondito; 34. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e ai suoi Stati membri, alla Commissione nonché al governo e al Parlamento della Repubblica dell’India. |