SUL REGOLAMENTO ‘MADE IN’ I DEPUTATI EUROPEI NON MOLLANO, E IL GOVERNO?

51 deputati italiani al Parlamento europeo scrivono a Monti – “già
in altre occasioni abbiamo chiesto che il governo
s’investisse di questo provvedimento come una priorità per dare un segnale
visibile al mondo imprenditoriale che difende i siti produttivi d’origine e ai
consumatori europei
che ad oggi non hanno il diritto di conoscere la
provenienza di ciò che acquistano”. “Inaccertabile che l’Italia non sia in grado di far valere oggettivi
diritti
che riguardano il futuro non solo del nostro paese”. “É necessario che la Commissione presenti
subito una proposta alternativa che sani la sperequazione
esistente tra i
paesi europei e gli altri paesi che obbligano i prodotti importati alla
denominazione di origine. in caso contrario desideriamo ricevere un segnale
chiave da parte del governo che ufficializzi non vi siano più le condizioni per proseguire questo impegno
uscendo cosi da un’ambiguità che finora non ha giovato al sistema Italia
“.

I capi delegazione al Parlamento europeo, Mauro, Sassoli, Rinaldi, Fontana,
Gargani, Muscardini hanno
inoltre chiesto
al Ministro Moavero
di spostare a Roma, anche alla presenza del Ministro
Passera, l’incontro già previsto a Bruxelles, per il 6 novembre.

 

Cristiana Muscardini, vicepresidente della Commissione Commercio
internazionale e relatrice del Regolamento, ha aggiunto – “In troppi, in Italia, stanno sottovalutando
la necessità di sostenere quel sistema imprenditoriale e manifatturiero che
garantisce centinaia di migliaia di posti di lavoro: l’acquiescenza che in
troppe occasioni l’Italia ha dimostrato verso le posizioni di certi Stati, che
ritengono che il libero mercato sia sinonimo di mercato senza regole, deve
cessare
“.