STRAGE DI CANI RANDAGI ALBANESI

Il Consiglio municipale di Perrenjas, città albanese a 100 km da Tirana, aveva autorizzato, a partire dalla mezzanotte del 9 aprile scorso, due cacciatori a sparare su una cinquantina di cani randagi che si aggiravano per le vie cittadine, e in seguito a bruciarli, in cambio di 200 lek (circa un euro e 45 centesimi) a esemplare. Dopo una lunga seduta gli animalisti albanesi sono riusciti a ottenere un rinvio dell’ordinanza di 10 giorni, periodo in cui si impegnano a presentare un progetto di sterilizzazione e vaccinazione dei randagi. La decisione dell’abbattimento ha suscitato sdegno da parte delle associazioni animaliste di tutta Europa che si sono schierate apertamente contro il Comune, a partire da quelle italiane che hanno garantito tutto il loro appoggio ai colleghi albanesi e ai cittadini indignati.


 


La Commissione:



  1. è a conoscenza di questa ennesima barbarie che si compie a danno di animali indifesi?

  2. Non crede che un metodo simile per ridurre il randagismo non sia degno di un Paese candidato all’ingresso nell’Unione europea?

  3. Qualora non fosse rispettato il termine dei 10 giorni e i cani fossero nuovamente in pericolo potrebbe la Commissione intervenire per bloccare la sentenza?

  4. Potrebbe istituire un registro comune a tutti i paesi dell’UE in grado di quantificare, monitorare e arginare il fenomeno del randagismo?