SPERANZE E BUONI PROPOSITI

I buoni propositi, dall’attuale
rappresentanza partitica, non ce li attendiamo più, anche i migliori, o
per meglio dire i meno peggio, sono troppo concentrati sulla conquista rapida
del consenso e sulla demonizzazione dell’avversario per avere il tempo e la
concentrazione necessari a presentate proposte per risolvere i tanti disastri
nazionali, europei, internazionali: dal clima all’immigrazione, dalle nuove
povertà all’espandersi sempre più forte della criminalità e della violenza.

L’arrivo dell’anno nuovo, anche se
bisestile, può però spingere tutti noi, cittadini con ruoli diversi nella
società, a fare alcune cose che la politica, e parte dell’intellighenzia, non
fanno. Possiamo tornare, come facevamo un tempo, a inondare di lettere i
giornali e le segreterie dei rappresentati politici locali e nazionali per
segnalare, denunciare tutto quello che non funziona ad ogni livello. Se la
politica e la stampa spesso si estraniano dalla realtà possiamo
ricordargliela noi segnalando, documentando, contestando le scelte proprio di
chi abbiamo in buona fede votato o del giornale che abbiamo per anni
continuato a comperare. Possiamo presentare esposti alla magistratura,
collaborare di più con le forze dell’ordine e tornare a parlare con le persone
che incontriamo. Possiamo riscoprire l’empatia verso i nostri simili, gli
animali, la natura, senza buonismi ma essendo nel profondo e nelle azioni
persone di “buona volontà”, persone che non si arrendono all’indifferenza ed al
cinismo, persone che non “bevono” tutto quello che sentono o leggono ma che
tornano ad essere capaci di studiare, valutare, capire. I mugugni nel bar
o le manifestazioni di piazza, modello sardine, già colorate, dopo i primi
giorni, di una netta collocazione politica, non risolveranno il problema ma
solo sposteranno i voti da una parte all’altra e la politica rimarrà strumento
di interessi di parte. Vi è l’urgente necessità di riportare le persone, le
necessità ed i diritti ed i doveri collettivi ed individuali, al centro dell’interesse
della società nelle sue diverse espressioni culturali, economiche, politiche.
Dai ponti insicuri alle scuole pericolanti, dalle barriere architettoniche,
nella maggior parte degli edifici pubblici, alle decine di migliaia di persone,
bambini compresi, che vivono in situazioni disastrate, dal dissesto
idrogeologico ai terremotati senza casa, dal dilagare del consumo di droga alla
sempre più forte invasione della criminalità nei gangli vitali della società,
dall’immigrazione alle responsabilità europee, comprese quelle del nostro
governo che è parte integrante e decisiva sia nel Consiglio europeo che nella
Commissione, dall’uso sconsiderato dei social al bullismo, dal comportamento
criminale di quelle banche che dilapidano i soldi dei risparmiatori o che
licenziano, per loro profitto, migliaia di lavoratori, dall’eccessiva
tassazione che crea di fatto evasione ed ingiustizia, lasciando che certe
grandi multinazionali trasferiscano altrove i loro guadagni, al consumo del
suolo e all’eccessiva proliferazione di centri commerciali che non rispettano
la corretta concorrenza ed uccidono i piccoli, dal bullismo all’indifferenza
verso gli anziani, e…sono talmente tante le cose da fare che lascio a voi
aggiungere tutto quello che non scrivo. Non abbiamo autorevolezza in politica
estera ed europea ma non c’è più autorevolezza anche qui, in Italia, ci
sono solo imposizioni ma non c è mai né confronto né conoscenza della realtà e
capacità di progettare e realizzare. Non dobbiamo cominciare il nuovo anno senza
fare noi, finalmente, il buon proposito di impedire che le cose, gli eventi, le
ingiustizie ci scivolino addosso. Ciascuno di noi può fare qualcosa, non esiste
nulla di grande se non ci sono tanti piccoli pezzi che combaciano, una casa si
costruisce mattone su mattone, anche i pezzi prefabbricati hanno bisogno di
fondamenta, ricostruiamo giorno per giorno la nostra casa, la nostra patria.
Ognuno dia il suo contributo accorgendosi degli altri che gli sono intorno, non
lasciando più che le scorrettezze, ingiustizie, negligenze che vediamo
continuino, usiamo un po’ del nostro tempo per farci sentire dall’assessore,
dal consigliere, dal deputato, dal giornalista. Non ci rispondono? Inondiamoli
di lettere, esposti, telefonate, intasiamo le segreterie, facciamo presenza
costante, riprendiamoci la nostra dignità e rispettiamo la dignità degli altri.

Buon Natale e Buon Anno.