Mentre gran parte
del mondo va in fiamme, dagli incendi alle guerre, dagli attentati alle loro
conseguenze immediate e aspettate nel tempo, mentre ogni giorno vi sono nuove
vittime della strada, dell’ignoranza, della povertà, sembra che gran parte di
coloro preposti a rappresentare le istituzioni abbiano, come sempre, più a
cuore le loro prossime campagne elettorali, dagli Stati Uniti all’Italia, che
l’interesse del loro Paese e della comunità internazionale. La vita non vale
più nulla, basta un messaggio e la morte arriva, basta un necrologio per
dimenticare subito quanto si dovrebbe e potrebbe fare per cambiare la
situazione. Nel frattempo attendiamo nuove vittime dall’incuria del territorio
visto che, per fare un esempio sul dissesto e l’illegalità che vige in Italia,
da Pozzuoli ai Campi Flegrei, lo stato di allerta è passato da verde a giallo
in pochi anni. Un milione di persone vivono a rischio in queste aree, un altro
numero considerevole in Liguria mentre i terremotati rimangono ancora senza
casa.
Perciò cari lettori
oggi non scriverò nulla, non commenterò stragi né le azioni che dall’Iraq
all’Iran, dalla Libia alla Siria, passando per tutte le altre zone di guerra
della Somalia, dell’Afganistan etc. stanno continuamente uccidendo persone e
togliendoci quella libertà e sicurezza che ingenuamente credevamo di avere
raggiunto mentre alle vittime insanguinate si aggiungono i delitti economici
che da anni ed anni restano impuniti. Non parlerò di nulla perché questa volta
vorrei che foste voi a parlare, a parlare veramente, fuori dagli schemi
predisposti dai giornali o dai dirigenti di partito, a parlare, dopo aver
pensato, valutato, ragionato, a parlare perché bisogna togliere, a chi vuole
decidere per noi, la sensazione, la certezza che tanto non parleremo mai.