RITORNA LA TUBERCOLOSI

Il rapporto 2013 dell’OMS sulla TBC
conferma che in Europa nel 2000 si contavano circa 400 000 casi di TBC,
che nel 2011 sono scesi a 380 mila (72 334 nell’UE, 19 mila dei quali in
Romania) con ancora 44 mila decessi l’anno. Risulterebbe impossibile arrivare
ai 200 mila dell’obiettivo fissato dall’ONU entro il 2015. Si teme, tra l’altro,
che la tendenza al ribasso in Europa, già di per sé lenta, stia rallentando
troppo, tanto da far temere un’inversione. Una delle cause è rappresentata da
una presenza sempre più massiccia degli immigrati che, vivendo spesso in
condizioni disagiate, sono più soggetti ad ammalarsi. In Belgio si è
addirittura riaperto un sanatorio, a dieci anni dalla chiusura dell’ultimo, per
i casi di TBC resistenti ai farmaci. Queste forme resistenti (circa 6 mila casi
in Europa nel 2011) fanno crescere il costo economico della malattia, che nell’UE
tocca i sei miliardi.

La Commissione:

1.    Può
confermare questi dati?

2.    Ritiene
che il programma di ricerca nel settore della sanità possa contribuire ad
approfondire le indagini per la scoperta di nuovi antidoti alla TBC?

3.    Ha
iniziative da proporre agli Stati membri per cercare di invertire la tendenza e
raggiungere l’obiettivo previsto per il 2015?


IT

E-011551/2013

Risposta
di Tonio Borg

a nome
della Commissione

(3.12.2013) 

 

 

1. Nel 2011 sono stati notificati 380 000 casi di
tubercolosi (TBC) nella regione europea dell’OMS. Il numero di casi notificati
è diminuito di circa il 5 % tra il 2000 e il 2011. La regione europea ha
conseguito il risultato di arrestare e invertire l’incidenza entro il 2015.

 

Con il progredire dei paesi e il ridursi del numero totale di
casi aumenta la proporzione di casi rilevati fra persone di origine straniera,
provenienti da paesi in cui la tubercolosi è ancora diffusa. Nel 2011 nell’UE
sono stati notificati 1 522 casi di ceppi resistenti agli antibiotici e
circa 30 000 nella regione europea dell’OMS nel suo insieme. Nel 2012 i
costi totali per tutte le forme di tubercolosi sono stati stimati a 536 milioni
di EUR e i costi di vita corretti per invalidità a oltre 5 miliardi di
EUR.

 

2. La ricerca sulla
tubercolosi è sempre stata uno dei settori prioritari nell’ambito del 7º PQ,
che ha sostenuto la ricerca collaborativa per sviluppare migliori strumenti
diagnostici, vaccini e farmaci contro la tubercolosi. Nell’ambito del 7° PQ
sono stati sostenuti 20 progetti, con un contributo dell’UE pari a oltre
72 milioni di EUR. Due progetti in particolare hanno contribuito alla scoperta
di nuove terapie per la tubercolosi: il progetto ORCHID (Open collaborative model for tuberculosis lead optimisation) per la
scelta di un composto guida destinato a un ulteriore sviluppo preclinico e
clinico, e il progetto MM4TB, More
medicines for tuberculosis
, che puntava a validare almeno cinque nuovi
bersagli farmacologici e a scoprire almeno una famiglia di farmaci candidati.

 

3. I progressi verso l’eliminazione della tubercolosi vengono
attentamente monitorati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo
delle malattie. Dal 2008 è in vigore un piano d’azione per la lotta contro la
tubercolosi nell’Unione europea, il cui obiettivo è incrementare la
sensibilizzazione a livello pubblico e politico, rafforzare le attività svolte
in questo ambito dagli Stati membri e contribuire al controllo della
tubercolosi nell’UE.