Quattro associazioni bieticole italiane lamentano il grave ritardo del pagamento degli aiuti previsti per gli anni 2009 e 2010 da parte della Pubblica Amministrazione, nell’ambito delle norme previste dall’OCM per lo zucchero La gravità del ritardo è strettamente connessa all’ammontare degli aiuti governativi al comparto bieticolo-saccarifero nazionale che, per i due anni indicati, corrisponde a 86 milioni di euro. Il mancato utilizzo dell’entità della cifra rappresenta un ostacolo insormontabile per l’attività produttiva del comparto, tanto che il perdurare del ritardo porterà probabilmente anche al blocco delle operazioni per le semine autunnali, con il rischio di chiusura dello zuccherificio di Termoli.
La Commissione
- è al corrente della situazione?
- Considera normale che l’applicazione dell’OCM del settore zucchero comporti simili difficoltà ed anomalie?
- È in grado di esercitare la sua influenza per condurre le cose alla loro normalità?
Quali iniziative intende eventualmente predisporre per tutelare la crisi del settore e garantire la produzione italiana di barbabietole?
E-009056/2011 Risposta di Dacian Cioloș a nome della Commissione (22.11.2011) A norma dell’articolo 182, paragrafo 3, del regolamento (CE) n. 1234/2007 del Consiglio, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM), gli Stati membri in cui la quota di zucchero è stata ridotta di più del 50% rispetto al livello fissato prima della riforma possono concedere aiuti di Stato temporanei ai bieticoltori per un periodo di tempo limitato. Per l’Italia, il livello massimo di questo aiuto temporaneo è stato fissato a 11 EUR per tonnellata di barbabietole e per campagna. Sia la decisione relativa alla concessione dell’aiuto di Stato temporaneo che l’effettivo pagamento di tale aiuto sono di competenza delle autorità nazionali responsabili dello Stato membro. Per quanto riguarda le possibili misure a tutela della produzione di barbabietole in Italia, il fondo di ristrutturazione temporaneo introdotto con la riforma del settore dello zucchero ha concesso ai bieticoltori e ai produttori di zucchero meno competitivi la possibilità di rinunciare volontariamente alla quota di produzione di zucchero dietro compensazione per un periodo di ristrutturazione di quattro anni. Pertanto, i produttori di zucchero e i bieticoltori che hanno deciso di poter continuare a produrre con profitto zucchero e barbabietole nell’ambito delle condizioni in vigore dopo la riforma, ossia un prezzo di riferimento inferiore per lo zucchero e un prezzo minimo inferiore per la barbabietola, non dovrebbero chiedere un sostegno supplementare, soprattutto nella situazione attuale, in cui il prezzo di mercato per lo zucchero di quota risulta di gran lunga superiore al prezzo di riferimento.