RISPETTO DEGLI ALTRI, GIUSTIZIA, EMPATIA: CONCETTI ANCORA DIFFICILI

Da quando è iniziata la devastante guerra di Putin contro l’Ucraina il pensiero del Patto Sociale e mio personale è sempre stato espresso in modo chiaro ed inequivocabile.

Anche oggi che vediamo, ogni giorno di più, proseguire le nefandezze dell’autoproclamatosi zar continuiamo e continueremo ad essere a fianco del coraggioso popolo ucraino. Sappiamo bene che ogni giorno vi è il rischio che il conflitto si allarghi ulteriormente e che l’insano orgoglio di Putin gli impedirà di fermare se stesso e la propria follia.

Putin non ammetterà mai di avere sbagliato ed i tiepidi mediatori di pace, da Erdogan al presidente cinese, non otterranno altro che quello che già hanno ottenuto: nulla. Perché nulla possono, nel caso di Erdogan, o vogliono ottenere nel caso di Xi Jinping.

Ciascuno pensa di guadagnare qualcosa, dalla guerra, Iran e Corea del nord in primis.

Putin ragiona con la forza e meno forza comprende di avere più scatena tutto quanto è ancora in suo possesso, supportato da una frangia di corrotti e sanguinari personaggi che, in un paese civile e libero, sarebbero al 41 bis.

Il rischio di una terza guerra mondiale esiste e forse è il prezzo che tutti dobbiamo pagare rispetto ai silenzi, alle indifferenze, alle incapacità di prendere decisioni e di guardare alle conseguenze di ogni scelta politica, finanziaria, economica e sociale che in questi decenni sono state prese e non prese da chi ha governato i più importanti paesi del mondo.

Come sanno bene gli analisti politici ci stiamo tutti giocando il futuro, economico, democratico, in sintesi l’assetto di vita in libertà che gran parte del mondo si era sanguinosamente e faticosamente conquistato nei decenni scorsi.

Non è più solo un problema di territori ucraini da difendere dall’annessione alla Russia ma il concetto stesso di libertà, sovranità, democrazia.

Lo dimostrano le commesse militari tra Iran e Putìn, il lancio di missili super potenti della Corea del nord, i palloni cinesi che sconfinano nei cieli degli Stati Uniti o del Sud America, le comprensibili paure israeliane, gli interessi americani, le mollezze europee, le titubanze tedesche, ora si ora no, l’uso di internet senza regole, il decadimento di una società mondializzata nei suoi aspetti peggiori, o anche la capacità di farsi corrompere di una certa politica.

In questi panorami che ci vedono tutti a rischio voglio dedicare un pensiero anche a quei milioni di cittadini russi, e delle repubbliche alleate, che devono, incapaci, impossibilitati ad opporsi, vivere senza libertà e giustizia, trascinati al massacro in una guerra decisa e voluta solo per gli interessi di Putin e dei suoi accoliti a partire da quel nefasto e corrotto personaggio di Kirill.

E il pensiero corre alle troppe realtà che, in questo mondo, vedono soprusi ed ingiustizie, povertà enormi con ricchezze ingiuste, carestie e siccità, missili e bombe a grappolo, persone che perdono tutto sotto un missile, altre il cui tutto è una capanna di fango.

Perché il rispetto degli altri, la giustizia, l’empatia rimangono concetti così difficili?