Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione a Gaza

 

PROPOSTA DI RISOLUZIONE

presentata a seguito di dichiarazioni del Consiglio e della Commissione

a norma dell’articolo 103, paragrafo 2 del regolamento

da  Brian Crowley,  Cristiana Muscardini, Roberta Angelilli, Adam Bielan, Konrad Szymański, Ryszard Czarnecki e Hanna Foltyn-Kubicka

 a nome del gruppo UEN

 sulla situazione a Gaza

B6‑0067/2008

Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione a Gaza

Il Parlamento europeo,

–    viste le sue precedenti risoluzioni sul Medio Oriente e in particolare quelle del 1° giugno 2006 sulla crisi umanitaria nei Territori palestinesi e il ruolo dell’Unione europea, del 16 novembre 2006 sulla situazione nella Striscia di Gaza, del 21 giugno 2007 su MEDA e l’aiuto finanziario alla Palestina – Valutazione, attuazione e controllo, del 12 luglio 2007 sul Medio Oriente e dell’11 ottobre 2007 sulla situazione umanitaria a Gaza,

–    viste le risoluzioni 242 (1967) e 338 (1973) del Consiglio di sicurezza dell’ONU,

–    viste le conclusioni del Consiglio Relazioni esterne del 28 gennaio 2008,

–    visto l’articolo 103, paragrafo 2 del suo regolamento,

A.  considerando che, in seguito all’atteggiamento di Hamas, che controlla di fatto la Striscia di Gaza e rifiuta ogni dialogo con le sue controparti, al conseguente embargo sulla circolazione delle persone e delle merci, al parziale rifiuto di accesso da parte della popolazione all’acqua potabile, al cibo e all’elettricità e alla mancanza di prodotti e servizi essenziali, la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza è ulteriormente peggiorata,

B.  considerando che i passaggi per attraversare le frontiere in entrata e in uscita da Gaza sono stati chiusi da mesi; considerando che l’embargo sulla circolazione delle persone e delle merci ha ulteriormente paralizzato l’economia della Striscia di Gaza,

C.  considerando che settori fondamentali dei servizi pubblici, compresi i sistemi sanitario e scolastico, si trovano di fronte a gravi difficoltà a causa della mancanza dei materiali necessari per il loro funzionamento,

D.  considerando che centinaia di migliaia di palestinesi hanno attraversato il confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto nelle scorse settimane, dopo che è stata aperta una breccia nel muro di frontiera, allo scopo di acquistare generi di prima necessità,

E.   considerando che la situazione e i recenti sviluppi politici nella Striscia di Gaza, compreso il controllo dell’area da parte di Hamas così come la strategia che persegue, mettono in pericolo la riuscita dei negoziati in corso fra israeliani e palestinesi e gli sforzi per concludere un accordo entro la fine del 2008, che era la dichiarata intenzione delle parti alla Conferenza di Annapolis,

F.   considerando che il lancio di missili da Gaza verso il territorio israeliano è continuato; considerando che l’attentato suicida terroristico di Dimona ha ucciso e ferito civili e considerando che Hamas si è assunta la responsabilità di entrambe le azioni,

G.  considerando che negli scorsi anni l’Unione europea ha fornito considerevoli sostegni finanziari ai palestinesi; considerando che il Meccanismo internazionale temporaneo dell’UE e il finanziamento dei progetti hanno svolto un ruolo importante in quanto hanno evitato una catastrofe umanitaria nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania; considerando che PEGASE costituirà un nuovo meccanismo di finanziamento per  la concessione di assistenza internazionale da parte dell’UE e di altri donatori a favore dei Territori palestinesi,

H.  considerando che i partecipanti alla Conferenza internazionale dei donatori per lo Stato palestinese, svoltasi nel dicembre 2007 a Parigi, hanno impegnato un totale di 7,4 miliardi di dollari USA per sostenere la creazione di istituzioni in Palestina e la ripresa economica nei prossimi tre anni,

1.   esprime la propria preoccupazione per la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e per le sue ulteriori possibili gravi conseguenze; ritiene che i recenti sviluppi a Rafah siano il risultato della crisi umanitaria e politica nella Striscia di Gaza;

2.   esprime la propria solidarietà alle popolazioni civili vittime della violenza a Gaza e in Israele meridionale; condanna il lancio di missili dalla Striscia di Gaza verso il territorio israeliano e ogni altro atto terroristico o operazioni militari che uccidono o mettono in pericolo i civili; ribadisce il suo appello per un’immediata fine di tutti gli atti di violenza;

3.   approva la reazione positiva dell’Egitto nei confronti degli incidenti avvenuti a Rafah che hanno permesso a numerose famiglie palestinesi di ottenere generi di prima necessità per le loro esigenze di base; invita il governo dell’Egitto a continuare a svolgere un ruolo attivo concedendo aiuto ai palestinesi e mantenendo la pace e la stabilità nella zona;

4.   approva la proposta dell’Autorità palestinese di controllare i passaggi attraverso la frontiera, sulla base di un accordo tra Egitto, Israele e l’Autorità palestinese, e sostiene la recente risoluzione della Lega araba a tale riguardo; invita tuttavia l’Autorità palestinese a esercitare pressioni su Hamas allo scopo di creare le condizioni necessarie per il coinvolgimento delle autorità della Striscia di Gaza in tale controllo;

5.   invita Israele a continuare a garantire un flusso continuo e sufficiente di aiuti umanitari, e  di generi di prima necessità alla Striscia di Gaza, compreso il carburante e gli approvvigionamenti energetici;

6.   chiede all’Autorità palestinese di esercitare pressioni su Hamas, che controlla di fatto la zona della Striscia di Gaza, ad avviare un dialogo allo scopo di agevolare il funzionamento delle istituzioni pubbliche che forniscono servizi essenziali e degli uffici, agenzie e organizzazioni internazionali umanitarie che cercano di migliorare le condizioni dei palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza; sottolinea l’estrema importanza di un collegamento geografico permanente tra la Striscia di Gaza e la Cisgiordania e la loro riunificazione politica, pacifica e duratura;

7.   ricorda alle parti l’impegno che hanno assunto ad Annapolis di intraprendere negoziati in buona fede allo scopo di concludere un accordo di pace per risolvere tutti i problemi in sospeso, compresi tutti quelli di base, senza eccezioni, come specificato in accordi precedenti, entro la fine del 2008; invita entrambe le parti a rispettare i loro obblighi assunti in base alla Road map;

8.   invita il Consiglio e la Commissione a continuare a garantire, unitamente alla comunità internazionale, la concessione di aiuti umanitari essenziali per i palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza, con particolare riferimento alle esigenze dei gruppi particolarmente vulnerabili; sottolinea l’importanza del nuovo meccanismo di finanziamento PEGASE;

9.   ritiene che la liberazione di Gilad Shalit, il soldato israeliano nelle mani di Hamas, verrebbe percepita come un gesto di buona volontà da parte di Hamas e potrebbe contribuire al rilancio del dialogo con effetti positivi nella zona di Gaza;

10. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, all’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale dell’ONU, all’Inviato del Quartetto in Medio Oriente, al presidente dell’Assemblea parlamentare euromediterranea, al presidente dell’Autorità palestinese, al Consiglio legislativo palestinese, al governo israeliano, alla Knesset e al governo e al parlamento dell’Egitto.