REGOLAMENTO ANTI OLIERE

L’improvvisa
marcia indietro dell’UE, dopo una sola settimana dall’annuncio del
provvedimento,  relativa al Regolamento
anti-oliere segna una netta sconfitta nei confronti della tutela dei
consumatori e della promozione della qualità dell’olio d’oliva che si attendeva
da anni. L’obbligo sancito dal Regolamento in questione di utilizzare nei
ristoranti solo bottiglie di olio etichettate, sigillate con tappi antirabbocco
e non riutilizzabili, rappresentava infatti una norma contro le frodi e gli
imbrogli e in difesa degli oli italiani ed europei di qualità.

 

1.   
Perché la
Commissione ha sospeso questa norma, permettendo quindi ai
ristoratori  di servire ai tavoli olio
sfuso, in bottiglie prive di etichetta e non sigillate, che si prestano a frodi
di ogni genere, consentendo l’uso di oli di bassa qualità all’insaputa dei
clienti e inibendo in questo modo la valorizzazione degli oli di qualità?

2.   
Se il ritiro del provvedimento è dovuto a un semplice
rapporto di forze tra Paesi del Sud e del Nord Europa, La Commissione dovrebbe
spiegare quali sarebbero i vantaggi dei consumatori nell’uso di pratiche che
non garantiscono probità e sincerità in ordine al prodotto alimentare olio, che
viene loro offerto al ristorante.

3.   
In che cosa consisterebbe in questo caso la continua
asserzione della necessità della sicurezza alimentare, della genuinità dei
prodotti e della loro origine?

4.   
Una realpolitik di tale fatta non contravviene a una
serie di principi sbandierati e sanciti dalla Commissione in tante occasioni,
quali la trasparenza, l’etichettatura veritiera sull’orine e sulla composizione
dei prodotti, sull’igiene degli stessi e sull’opportunità di garantire una
sempre maggiore qualità a difesa della salute e come incentivo per dare impulso
all’export?

5.   
Quali sono i motivi veri che hanno spinto la Commissione a
rifiutare l’opinione del coordinamento europeo del mondo produttivo agricolo,
Copa-Cogeca, secondo il quale “la misura era di fondamentale importanza per i
Paesi produttori e per assicurare un prodotto di buona qualità per i
consumatori?


IT

E-006004/2013

E-006093/2013

E-006476/2013

E-006477/2013

E-006478/2013

E-006504/2013

E-006569/2013

E-006571/2013

E-006573/2013

E-006574/2013

E-006576/2013

E-006605/2013

E-006641/2013

E-006734/2013

E-006921/2013

Risposta di Dacian
Cioloş

a nome della Commissione

(15.7.2013)

 

Il progetto di regolamento di
esecuzione recante modifica al regolamento di esecuzione (UE) n. 29/2012
relativo alle norme di commercializzazione dell’olio d’oliva prevedeva, tra
l’altro, l’obbligo di servire l’olio al consumatore finale dell’industria
alberghiera, della ristorazione e dei bar in bottiglie che non possono essere
riempite più di una volta.

 

Questa proposta di emendamento non
ha ricevuto l’appoggio di una maggioranza qualificata degli Stati membri ed è
stata ritirata.

 

Nei prossimi mesi la Commissione riprenderà
i lavori con lo scopo di rilevare se a livello europeo sia necessario adottare
delle misure per rispondere ai bisogni di tutti i soggetti della filiera
oleicola.