QUANTO DURA L’EFFICACIA DEL VACCINO?

In questi giorni si sono scatenate incomprensibili
reazioni e polemiche dopo le dichiarazioni del Prof. Andrea Crisanti che aveva
affermato, dopo le tante e diverse notizie sui vari vaccini, che si sarebbe
vaccinato solo a fronte di dati certi. Lo stesso professore, in una lettera al Corriere del 23 novembre, rimarcava che
le aziende produttrici dei vaccini al momento non hanno ancora fornito una
adeguata informazione alla comunità scientifica. Dei vaccini, per quanto ne
possiamo sapere dagli articoli e dalle dichiarazioni, conosciamo solo che
avranno più o meno una efficacia uguale o superiore al 95% e che, presumibilmente,
secondo le dichiarazioni del governo italiano, ne arriveranno, a gennaio, dosi
sufficienti almeno per il personale sanitario, il resto della popolazione a
seguire nel tempo.

Ci è stato detto che gli effetti collaterali
sono poco rilevanti ma senza dirci quali essi possano essere. Sappiamo invece, con
certezza, che vi è stata una forte speculazione di borsa, non solo da
parte delle case farmaceutiche che hanno individuato i vaccini. Quello che
nessuno ci ha detto è se questi vaccini, come è presumibile, rientrano nella
fascia dei vaccini che devono essere ripetuti, come accade per quelli dell’influenza.
Per ovvie ragioni di tempo, il tempo necessario a vedere i risultati almeno a
media distanza, nessuno ha potuto e può dirci quale sarà la validità temporale
di questi vaccini. Tenuto conto che chi ha fatto il covid ha anticorpi di
protezione efficaci solo per pochi mesi (non si è ancora potuto scientificamente
provare quanti mesi e sembrerebbe che anticorpi ed eventuale temporanea
immunità variano da persona a persona) è forse previsto di fare e rifare il
vaccino in continuazione?

Mentre continua il martellamento, politico e
mediatico sui vaccini promettendo dosi che, comunque, saranno per molti mesi
assolutamente insufficienti, vorremmo sapere a che punto è lo studio per un
vaccino che immunizzi per sempre, come accade per quello della poliomielite ed
altri vaccini obbligatori nell’infanzia.

Che a problemi urgenti si debba cercare di
dare risposte rapide è ovvio, capiamo che non tutto si può fare ma continuiamo
a non capire perché si vuole dare tanta risonanza a qualcosa che, in pratica,
non è ancora assolutamente certa e, in ogni caso, non risolutiva per tutti e
neppure per sempre. Si ha la netta sensazione che tutti gli annunci ed i
dibattiti sull’arrivo imminente dei vaccini abbiano come prima utilità quella
di tenere sedata, distratta la popolazione rispetto ai gravi errori
commessi, a quelli che si continuano a commettere ed alla realtà che alcuni
scienziati hanno avuto il coraggio di dire, e che cioè dovremo ancora per lungo
tempo abituarci a convivere con il covid. Di conseguenza dovrebbe essere definitivamente
arrivato il momento di abbandonare chiacchiere ed annunci: la comunità
scientifica si assuma l’onere della ricerca e della giusta e corretta
informazione e la politica il compito di ragionare, seriamente e
collettivamente, sul nuovo modello di società e di sviluppo che la nuova realtà
ci costringe a realizzare.