L’economia reale, nonostante le dichiarazioni tranquillizzanti di molti responsabili addetti ai lavori, è ancora in caduta libera e i licenziamenti non s’arrestano, gettando nella disperazione milioni di famiglie in tutto il mondo. Anche i tre vertici G20 di Washington, Londra e Pittsburgh non hanno saputo trovare soluzioni per una nuova o riformata architettura finanziaria, dopo che da molte parti, allo scoppio della crisi, si erano chieste nuove regole per evitare lo sviluppo indiscriminato della bolla speculativa. La riorganizzazione del sistema non è nemmeno iniziata e la crisi sistemica continua. Nemmeno la risposte fornite alle mie interrogazioni in proposito – si parva licet… – hanno individuato le cause che hanno provocato questo sconquasso. Ed è incredibile che non sia stata fatta ancora un’analisi approfondita di queste cause, nonostante i rischi che la crisi si trasformi in una grande sciagura per l’economia di tanti stati e di tantissime famiglie. A ciò s’aggiunge il pericolo che le banche che hanno addebitato i costi dei loro fallimenti ai contribuenti, gravando i bilanci pubblici di debiti astronomici, ricomincino operazioni ad alto rischio e paghino bonus miliardari ai loro manager. Di fronte a questa situazione sistemica ancora negativa,
la Commissione
1. come la giudica? 2. Quale contributo è in grado di fornire per un’analisi approfondita delle cause della crisi? 3. Come giudica l’ipotesi di un accordo tra le quattro potenze: Usa, Russia, Cina e India, impostato su accordi di credito del tipo di quelli sottoscritti recentemente tra Russia e Cina? 4. Ritiene che questi accordi possano rappresentare un passo avanti verso un nuovo sistema creditizio? 5. Non teme che il ritorno al vecchio sistema che ha fallito significhi la causa prima della prossima crisi? |