PEDOFILIA ON LINE

Interrogazione con richiesta di risposta scritta delle parlamentari Muscardini, Alfano, Angelilli


 


Nel 2010 oltre 2.200 siti internet venivano controllati ogni mese, alla ricerca di materiale pedopornografico, dal Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online della Polizia postale, la quale in 12 anni di attività aveva monitorato 321.939 siti, 323 dei quali sono finiti in una lista nera per contrastarne l’utilizzo. L’allarme di questo Centro è stato esplicito: il fenomeno della pedopornografia online è in continua crescita ed è gestito con criteri di marketing dalla criminalità organizzata, tanto che su questi siti appaiono anche inserzioni pubblicitarie.


 


La Commissione


 


1.      Può dirci qual è la situazione odierna di questi siti?


2.      E’ vero che la rete si fa più fitta in questo settore criminale?


3.      Ha dati sui risultati dell’utilizzo del programma Internet safer?


Ha previsto altre iniziative per bloccare l’espansione del fenomeno?



E-005835/2011


Risposta di Cecilia Malmström


a nome della Commissione


(3.8.2011)


 


 


L’ultima relazione concernente la valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata pubblicata dall’Europol[1] evidenzia lo sviluppo senza precedenti del mercato del materiale pedopornografico. I minori vittime di abusi sessuali subiscono un’ulteriore prolungata violenza con la diffusione globale e continua su Internet di video e altri documenti che ne attestano l’abuso e con il moltiplicarsi delle immagini prodotte su ordinazione. L’utilizzo dei proxy server è un aspetto peculiare della distribuzione di questo tipo di materiale. La produzione e la distribuzione commerciale continuano, in particolare nell’ex Unione sovietica, anche a fronte di una produzione e distribuzione non commerciale in forte aumento. Una novità di rilievo apparsa di recente è l’uso di software “maligni” che prendono il controllo dei server web a fini di distribuzione commerciale.


 


Fermamente impegnata nella lotta alla pedopornografia, la Commissione ha presentato nel 2010 una proposta di direttiva sull’abuso e sullo sfruttamento sessuale dei minori contenente una serie di misure specifiche di contrasto allo sfruttamento minorile on line che, in particolare, viene attuato tramite la pedopornografia. Tra queste: la definizione dei reati connessi all’abuso sessuale su minori favoriti dall’uso di Internet, un livello minimo di sanzioni penali per i reati di pedopornografia, l’autorizzazione esplicita delle operazioni condotte dalle forze di polizia infiltrandosi nei circuiti pedofili e l’obbligo per gli Stati membri di dotarsi di unità investigative per l’identificazione dei minori vittime di reati pedopornografici, in particolare tramite l’analisi di fotografie e videoregistrazioni, e di provvedere all’eliminazione all’origine dei contenuti pedopornografici presenti nel web, impedendo l’accesso a tali contenuti nel loro territorio.


 


Attualmente la direttiva è in fase di discussione con il Parlamento europeo e il Consiglio.


 


La Commissione finanzia inoltre progetti nazionali e transnazionali miranti a contrastare l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pedopornografia tramite il programma finanziario “prevenzione e lotta contro la criminalità”.


 


La Commissione promuove, sostiene e cofinanzia un’ampia gamma di attività anche nel quadro del programma per l’uso sicuro di Internet, ad esempio: un’attività di sensibilizzazione e di ricerca sui rischi a cui i minori sono esposti sul web, la mobilitazione dei soggetti interessati a livello di enti pubblici e di industria per rendere Internet più sicuro per i minori e la lotta ai contenuti pedopornografici on line. Essa inoltre cofinanzia una rete di hotline alle quali i cittadini possono segnalare i contenuti pedopornografici in cui si imbattono mentre navigano su Internet e il coordinamento di tale rete da parte di INHOPE; le hotline collaborano con i servizi di contrasto responsabili. Ogni anno la rete mondiale di hotline (incluse quelle degli Stati Uniti e della Federazione russa), rappresentata da INHOPE, si occupa di 110 000 casi di presunti contenuti pedopornografici. Negli anni passati queste segnalazioni hanno permesso l’avvio di alcune importanti indagini internazionali di polizia. Insieme alla rete, la Commissione si adopera affinché simili contenuti siano rapidamente eliminati.


 


Oltre a ciò, il programma per l’uso sicuro di Internet sostiene lo sviluppo di strumenti informatici e banche dati sofisticati che permettano agli investigatori di condurre indagini più efficaci, migliorare la cooperazione internazionale e avere un più facile accesso a prove documentali su base transnazionale. Nel quadro di un progetto specifico attualmente gestito con l’INTERPOL, la capacità delle forze di polizia di identificare i minori vittime di questi reati è migliorata e si sta procedendo al collegamento di 30 paesi alla banca dati pertinente. I servizi di polizia nazionali stanno adottando con successo un kit investigativo denominato I-Dash.  La Commissione intende investire ulteriormente nello sviluppo e nella diffusione delle tecnologie informatiche a supporto delle indagini di polizia.


 


 


 


 








[1]     EU ORGANISED CRIME THREAT ASSESSMENT (OCTA 2011), consultabile all’indirizzo: http://www.europol.europa.eu/sites/default/files/publications/octa_2011.pdf