Strasburgo 12 giugno 2012
presentata a norma dell’articolo 120 del Regolamento del PE da Cristiana MUSCARDINI, Gianluca SUSTA, Raffaele BALDASSARRE, Sergio BERLATO, Vito BONSIGNORE, Lara COMI, Carlo FIDANZA, Vincenzo IOVINE, Niccolò RINALDI, Crescenzio RIVELLINI, Licia RONZULLI,Oreste ROSSI
su nuove proposte per combattere la crisi finanziaria sistemica e per attivare l’economia reale attraverso investimenti per la crescita e lo sviluppo
Il Parlamento europeo,
* viste le sue precedenti risoluzioni sulla crisi finanziaria,
A. Considerato che le politiche d’austerità e le misure fiscali imposte fino ad ora agli Stati caratterizzati dal debito sovrano hanno causato crisi sociali ulteriori con la perdita di posti di lavoro, con la chiusura di imprese ed il conseguente aumento della disoccupazione, con l’aumento del costo della vita, con la rarefazione del credito da parte delle banche, con il suicidio di numerosi imprenditori per il fallimento delle loro aziende, con una recessione persistente che toglie fiducia ai mercati,
B. Considerato che nonostante le misure intraprese ed i sacrifici di larghi settori della popolazione, i mercati cosiddetti liberi continuano a far crollare il valore patrimoniale bancario e ad aumentare lo spread nei confronti delle obbligazioni federali tedesche (bund);
C. Considerato che fino ad ora soltanto le banche all’origine della crisi, sono state “salvate” col denaro dei contribuenti , senza nessun vantaggio per i risparmiatori, ma a beneficio dei grandi azionisti e forse del sistema insano che ha creato l’enorme bolla speculativa,
D. Considerato inoltre che centinaia di migliaia di piccole imprese sono sull’orlo del fallimento, pur svolgendo un’utile e particolare funzione sociale nell’economia dei nostri Paesi,
invita la Commissione ed il Consiglio
1. a considerare l’opportunità di presentare proposte relative alla separazione dei compiti tra banche commerciali generaliste e banche d’affari (finanziarie),
2. a attivare gli Eurobond e nuovi strumenti finanziari per investimenti finalizzati alla crescita e allo sviluppo, in particolare alle grandi opere infrastrutturali