Viene
praticata all’Università di Ottawa dove i primi 23 pazienti trattati con
iniezioni endovenose di virus che annientano il tumore, stanno bene e hanno
presentato solo qualche sintomo simil-influenzale per un solo giorno. La
terapia infatti si basa sul fatto che alcuni virus vanno a cercare
nell’organismo le cellule che proliferano e quando le raggiungono le
annientano, riproducendosi. I dati dimostrano –
come afferma il virologo John Bell su “Nature” – che la cura non presenta, almeno inizialmente, alcun
problema di tossicità, aggiungendo che il fatto che i virus vengano
somministrati in modo sistemico in endovena e non nella sede del Tumore,
renderebbe la terapia molto praticabile.
La
Commissione
1. È
al corrente dei risultati di questa nuova sperimentazione per combattere il
cancro?
2. Se
l’informazione scientifica conferma i dati comunicati dal virologo Bell,
l’Agenzia per la salute e i consumatori ((EAHC) non potrebbe comunicare ai
governi l’opportunità di sperimentare questa nuova terapia anche in Europa?
Il virus vaccinia modificato e contenente il gene
che potenzia le proprietà antitumorali, chiamato JX-594 esiste anche in Europa?
E-008836/2011
Risposta di
Máire Geoghegan-Quinn
a nome della Commissione
(26.11.2012)
1. La Commissione è al
corrente dei risultati della fase I della terapia sperimentale cui si riferisce
l’onorevole parlamentare, praticata congiuntamente dall’Istituto di Ricerca dell’Ospedale
di Ottawa, dall’università di Ottawa, dalla società di ricerca Jennerex e da
diverse altre istituzioni[1],[2],[3].
2. L’Agenzia esecutiva per la
salute e i consumatori (EAHC) è incaricata di attuare il programma europeo per
la salute, il programma per i consumatori nonché l’iniziativa “Migliorare la
formazione per rendere più sicuri gli alimenti” (Better Training for Safer Food – BTSF). I suoi compiti non prevedono interventi su problematiche connesse
alla politica del settore.
3. La sicurezza, l’efficacia ed i
meccanismi di azione del poxvirus oncolitico JX-594 per la cura di pazienti
affetti da tumori solidi continuano ad essere oggetto di valutazione[4].
Sono tuttora in corso varie sperimentazioni cliniche multicentro, cui prendono parte
alcune istituzioni site in diversi Stati membri[5].