L’allarme è lanciato dal direttore
dell’Unità operativa malattie infettive di un ospedale del Nord Italia: “I
giovani eterosessuali sono oggi tra le persone maggiormente a rischio , a causa
di una sessualità sempre più precoce e promiscua”. E’ una sessualità molto
disinibita e troppo poco protetta, che si trasforma in terreno fertile per il
virus Hiv, come già avvenuto nelle comunità gay degli anni ottanta, dove l’Aids
fece strage. Oggi per fortuna con i nuovi farmaci si controlla l’infezione e il
rischio di morte è quasi scomparso, ma non si guarisce ed il contagio condanna
a una terapia a vita, non priva di seri effetti collaterali sulla salute.
Il
fenomeno di questa nuova diffusione è ugualmente inquietante e le famiglie e la
scuola dovrebbero farsi carico di un’informazione molto più corretta sui nuovi
rischi e sulle misure da intraprendere per evitarli.
La
Commissione
1. È
al corrente di questo nuovo fenomeno?
2. Può
dirci se la diffusione denunciata dall’ospedale italiano è avvenuta anche in
altri paesi dell’UE?
3. In
caso affermativo, non crede opportuno lanciare un grido d’allarme ai governi
degli Stati membri perché il fenomeno venga combattuto con tutte le energie
necessarie, coinvolgendo i genitori e la scuola nell’opera d’informazione e
nell’azione di educazione alla sessualità?
I programmi di ricerca sanitaria prevedono anche
studi su questo specifico settore?
IT
E-011550/2013
Risposta di Tonio Borg
a nome della Commissione
(21.11.2013)
1. La trasmissione
per via sessuale è responsabile del 74,2 % delle nuove infezioni da HIV
nell’Unione europea. Questa tendenza è riscontrabile nella maggior parte degli
Stati membri e il 10,6 % di tutti i casi di HIV diagnosticati nel 2012
riguarda giovani tra i 15 e i 24 anni.
2. Nel 2012 la
proporzione di nuovi casi di HIV tra i giovani tra i 15 e i 24 anni andava da
meno del 5 % di casi in Slovacchia a più del 30 % in Romania. Per quanto concerne le altre malattie
trasmesse sessualmente, nel 2001 il 73 % di tutti i casi di infezioni da
clamidia e il 42 % dei casi di gonorrea riguardavano giovani dai 15 ai 24 anni.
3. La
comunicazione della Commissione “La lotta contro l’HIV/AIDS nell’Unione
europea e nei paesi vicini 2009-2013”[1] e
l’allegato piano d’azione dell’UE in tema di HIV/AIDS illustrano gli obiettivi politici
e le azioni volti ad affrontare l’HIV/AIDS nell’UE. Inoltre il Centro europeo per la prevenzione e
il controllo delle malattie opera di concerto con gli Stati membri per monitorare
la situazione e fornire orientamenti sulle misure e azioni di prevenzione
indirizzate tra l’altro ai giovani.
4. Diversi progetti
in tema di HIV/AIDS e giovani hanno ricevuto finanziamenti nell’ambito del
programma Salute. Tra questi si segnalano il progetto SUNFLOWER, che promuove
la prevenzione dell’HIV tra i giovani, e il progetto SAFESEX.