“Un’occasione
persa, non c’è altro modo per definire la risoluzione bocciata dalla
Commissione per il Commercio Internazionale sulla tariffa preferenziale
generalizzata, il cosiddetto GSP. Con questo voto INTA segue la linea della
Commissione di votare in un unico pacchetto legislativo, ‘a scatola chiusa’,
tutte le richieste di adesione da parte di stati molto diversi tra loro e con
diverse caratteristiche commerciali e applicazioni del diritto” – ha
dichiarato Cristiana Muscardini, vicepresidente della Commissione per il Commercio
Internazionale a margine del voto di oggi. “Dall’Armenia a Capo Verde,
dalla Mongolia al Paraguay, questo voto fa di tutta l’erba un fascio, vietando
di votare le adesioni caso per caso, ma inserendo in un unico pacchetto paesi
diversi. Paesi, tra l’altro, che non sempre ottemperano alle richieste in tema
di libertà civili e diritti umani richieste dall’Europa, come nel caso del
Pakistan dove i diritti delle donne e la libertà religiosa subiscono gravi
violazioni, basti pensare al recente omicidio della leader dell’opposizione
Benazir Bhutto o le persecuzioni ai danni di cristiani ed induisti con la nuova
legge sulla blasfemia, basta ricordare le violenze subite da Malala.
Si è preferito
evitare una valutazione oggettiva di quello che dovrebbe essere un programma
commerciale coerente e rispettoso dei diritti e dei doveri, preferendovi un
voto ‘prendere o lasciare’ che non tiene conto della diversità tra le varie
nazioni” – conclude Muscardini.