MASSACRO DI CANI RANDAGI IN BOSNIA

In
seguito ad alcuni casi di cronaca, il Parlamento della Bosnia Erzegovina sta
discutendo un emendamento alla legge sulla Protezione e il Benessere degli
Animali a dir poco disumano. Punto focale della nuova normativa, sarebbe
l’eutanasia per gli animali randagi ed in salute che sono stati catturati, se
questi non vengono adottati entro 14 giorni. Un provvedimento simile è stato in
discussione anche in Romania. Stando all’opinione delle associazioni animaliste
che hanno studiato il provvedimento legislativo, la legge sulla Protezione e il
Benessere degli Animali necessita di numerosi miglioramenti, ma questi
dovrebbero andare nella direzione opposta dagli emendamenti presentati
sull’eutanasia. Inoltre è stato ampiamente dimostrato che uccidere i cani
randagi non risolve il problema, oltre ad essere un’ovvia bestialità, ed è più
costoso di provvedimenti lungimiranti e rispettosi del benessere animale, come
la sterilizzazione e l’adozione dei cani abbandonati, oltre che la
sensibilizzazione e i provvedimenti giudiziari verso chi si macchia del reato
stesso di abbandono.

 

La
Commissione

 

1.    Non
ritiene di dover consigliare alla Bosnia Erzegovina strumenti di
sterilizzazione e adozione alternativi all’eutanasia, a fronte del suo status
di “Candidato potenziale” all’ingresso nell’Unione Europea, il che
richiederebbe l’adozione di normative sul benessere animale in controtendenza a
quelle proposte dall’attuale parlamento?

2.    Ha
stanziato nel 2012 oltre 100 milioni di Euro di aiuti alla Bosnia Erzegovina al
fine di compiere riforme che la avvicinino all’adesione all’Unione Europea.
Posta l’importanza della tutela della salute e del benessere animale nel quadro
normativo europeo, non ritiene di dover eventualmente rivedere questi
finanziamenti nel caso in cui passassero gli emendamenti proposti alla legge
sulla Protezione e il Benessere degli animali?

3.    Quali
misure normative utilizza per tutelare il benessere animale e per combattere il
randagismo?

4.    Non
ritiene di dover invitare gli Stati Candidati e Potenziali ad adottare le
stesse misure?


IT

E-013965/2013

E-014305/2013

Risposta di Štefan Füle

a nome della Commissione

(21.2.2014)

La legislazione UE sul benessere animale
è di vasta portata: va dal benessere degli animali negli allevamenti e negli
zoo alla sperimentazione sugli animali nei laboratori, alla circolazione e al
trasporto di animali da compagnia. Il benessere dei cani e dei gatti non è
tuttavia materia di competenza dell’UE ma delle amministrazioni nazionali. La Commissione non può
pertanto proporre alla Bosnia-Erzegovina strumenti specifici riguardo ai cani
randagi (ad esempio, la sterilizzazione al posto dell’eutanasia), né può
subordinare l’erogazione dei fondi dello strumento di assistenza preadesione
(IPA) ad emendamenti della legislazione nazionale in materia di benessere degli
animali.

 

L’allineamento della legislazione
nazionale sul benessere degli animali al diritto unionale è uno dei passi
necessari che un paese candidato deve compiere per prepararsi all’adesione all’UE,
puntando alla piena applicazione della legislazione unionale al momento dell’ingresso
nell’UE a pieno titolo. Nel caso della Bosnia-Erzegovina, la legislazione sul
benessere degli animali esiste, ma non è attuata integralmente.

 

La Commissione controlla con
regolarità la corretta applicazione della legislazione UE in questo campo,
mediante servizi ispettivi, verifiche in loco e formazione tecnica. Viene poi
offerta assistenza tecnica ai paesi candidati e candidati potenziali per quanto
concerne sia il recepimento che l’attuazione della legislazione UE.