MANIFESTO STOP ‘DSM’

In Spagna, a Barcellona, è stato lanciato il manifesto internazionale “Stop DSM” contro la medicalizzazione del disagio e dei comportamenti, al quale hanno già aderito numerose organizzazioni ed esperti. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di” porre un limite all’incremento delle classificazioni statistiche internazionali delle malattie psichiatriche e di lavorare con criteri di classificazione che abbiano una solida base psicopatologica, provenienti esclusivamente dalla pratica clinica”. E’ un accenno, sia pure indiretto, all’invadenza delle case farmaceutiche ed al peso che queste ultime hanno nell’edizione 2013 del Manuale Diagnostico Statistico (DSM) nelle nuove classificazioni elaborate a tavolino da medici spesso loro consulenti. Non si può dimenticare infatti la polemica scoppiata qualche tempo fa a proposito di un medicinale per combattere l’ADHD, la sindrome dei bambini un po’ agitati e distratti. Uno dei maggiori esperti italiani di questa sindrome ha denunciato il fatto che “al giorno d’oggi si fa strada il mito del distributore automatico di pillole della felicità: la chimica – ha dichiarato – è vista come soluzione rapida ad ogni disagio, e questo è terrificante, specie quando riguarda i più deboli di noi, i bambini”.

 

La Commissione

 

1. Conosce questo manifesto?

2. In caso affermativo, che opinione ne ha?

3. E’ il caso di prendere iniziative per sostenere le tesi che il manifesto promuove e per prendere posizione contro la troppo facile medicalizzazione del disagio?

E-005814/2012

Risposta di
John Dalli

a nome della
Commissione

(22.8.2012)

 

 

1.            
La Commissione è al corrente della petizione “Stop
DSM”.

 

2.            
Il Manuale Diagnostico Statistico (Diagnostic
Statistical Manual of Mental Disorders
– DSM) è stato elaborato dall’American
Psychiatric Association, che ne è la responsabile unica ed esclusiva; la Commissione non
influisce minimamente su nessuna parte del processo di adozione di tale
manuale. Sono attualmente in corso consultazioni per prepararne la quinta
edizione, la cui pubblicazione è prevista nel 2013.

 

         L’unica classificazione internazionale
che la Commissione
utilizza ai fini delle sue attività nel campo della sanità pubblica e delle
relative statistiche è la
Classificazione internazionale delle malattie (International Classification of Diseases
– ICD), anch’essa sottoposta ad aggiornamenti che si concluderanno
probabilmente nel 2015. La
Commissione europea raccomanda agli Stati membri di impiegare
questa Classificazione internazionale delle malattie; essa diffida anche
dall’uso di altre classificazioni delle malattie.

 

3.            
Secondo il parere della Commissione, tutti i trattamenti delle malattie
devono fondarsi su prove scientifiche.