MALTRATTAMENTI DI CANI IN ITALIA

Giungono
numerose e preoccupanti segnalazioni relative ad abusi sugli animali che
sarebbero stati compiuti in Sicilia, con l’avvelenamento di 13 cani a Monreale
(PA). Il tutto è un’ovvia conseguenza dell’assenza, sul territorio, di Presidi
Sanitari, di locali ambulatoriali, di rifugi, di canili e/o di convenzioni con
strutture private non adempie alle leggi italiane in merito. Numerose persone
hanno già scritto al Ministro della Sanità italiano chiedendogli di adempiere alle
legislazioni europee e nazionali sul benessere animale, che evidentemente in
Sicilia non riescono ad essere adeguatamente implementate per la mancanza di
strutture adeguate.

 

La
Commissione

 

1.    Prevede
strumenti di finanziamento per la creazione di rifugi per cani randagi?

2.    Quali
norme in tema di benessere animale è in grado di applicare in questi frangenti?

3.    Non
ritiene di dovere monitorare con dati statistici aggiornati la presenza e la
gestione di cani randagi all’interno dei suoi Stati Membri, così come gli atti
criminali compiuti contro di loro?


IT                    

E-002500/2014

Risposta di Tonio Borg

a nome della Commissione

(3.4.2014)  

 

 

Si rinvia l’Onorevole deputata alla
risposta alle interrogazioni scritte E‑006543/2011, E-007161/2011, E-002062/2012
ed E-005276/2013[1]
che affrontano la problematica dei cani randagi e della gestione delle
popolazioni canine.

 

Le competenze dell’UE non
consentono alla Commissione di finanziare la creazione di rifugi per i cani
randagi.

 



[1]
    http://www.europarl.europa.eu/plenary/en/parliamentary-questions.html