MADE IN: PARLAMENTO CONTRO COMMISSIONE. NON PUO’ IL COMMISSARIO NON FARE GLI INTERESSI DELL’EUROPA FAVORENDO CONTRAFFAZIONE, DISOCCUPAZIONE E MANCANZA DI INFORMAZIONE PER I CITTADINI

“Il dibattito in Aula sul Made in ha dimostrato ancora una volta la
piena volontà del Parlamento europeo di difendere un Regolamento che riporta
dopo anni di ingiustizie i cittadini europei e le imprese manifatturiere
europee ad avere gli stessi diritti dei cittadini e delle imprese dei nostri
grandi partner e competitori economici come Stati uniti, Cina, Canada, Brasile
ecc. Il Commissario De Gucht ha anche affermato in Aula che il Parlamento può
dire (bontà sua) la sua opinione prima che la Commissione decida
effettivamente il ritiro, ma ancora una volta dimostra di non volerne tenerne
conto anche se alla fine dichiara di essere disposto ad altre soluzioni e a
venire alla Commissione commercio internazionale per esaminarle con i
parlamentari” – ha  detto l’on. Cristiana Muscardini, vicepresidente
della Commissione Commercio internazionale e relatrice del Regolamento Made in
che ha rimarcato come sia “un falso indicare il regolamento obsoleto perché
vecchio di 7 anni in quanto quello votato dall’Aula nel 2010 era diverso da
quello originale ed aveva avuto, dopo la grande approvazione del Parlamento, il
pieno consenso dello stesso De Gucht, ne’ può essere sostenuta la tesi che
all’interno dell’OMC possano coesistere in uno spirito di piena e corretta
concorrenza, paesi che garantiscono l’informazione ai cittadini e alle proprie
imprese mentre l’Unione europea e’ condannata ad essere privata di tale diritto
democratico. Si aprono comunque nuovi margini di lavoro sia perché De Gucht ha
parlato di un probabile interessamento del dossier da parte del Vicepresidente
Tajani sia perché lo stesso De Gucht affronterà una discussione in Commissione
Commercio su nuove soluzioni che noi vogliamo siano in linea con l’impianto
attuale del Regolamento.

Respingiamo totalmente l’affermazione di De Gucht che l’attuale proposta
non sia buona perche se non era buona deve spiegare per quale motivo l’ha
presentata, l’ha condivisa e ha fatto perdere all’Europa altri tre anni di
tempo.

Come relatore chiedo all’attuale e al prossimo Governo italiano un impegno
specifico ed inderogabile per ottenere l’approvazione di un provvedimento che
specie in un momento di crisi economica come quella attuale con l’invasione di
merci illegali e di marchi contraffatti, e’ necessario per riportare
correttezza nel mercato e fiducia e lavoro nell’impresa”.