MADE IN, MUSCARDINI, SUSTA, RINALDI: BASTA RUOLO PASSIVO DELL’ITALIA

“Abbiamo chiesto al ministro Milanesi di moltiplicare gli sforzi per sbloccare la discussione in sede del Consiglio e procedere a una veloce adozione del Regolamento sul ‘made in’, come voluto dalla stragrande maggioranza del Parlamento europeo. È ora di farla finita con un ruolo passivo dell’Italia in seno al Consiglio e apprezziamo l’impegno del ministro per rilanciare il negoziato a tutti i livelli. Occorre infatti investire della questione anche gli incontri bilaterali che il nostro paese ha con la Gran Bretagna e la Germania, che finora ostacolano l’adozione del provvedimento”.
A quasi un anno e mezzo dall’adozione da parte del Parlamento Europeo del Regolamento per la marcatura d’origine obbligatoria, che allinerebbe l’UE alle altre grandi regioni commerciali del mondo nel rendere obbligatoria l’etichettatura di dove un prodotto è stato fabbricato, gli euro-deputati Cristiana Muscardini (PPE/FLI), Gianluca Susta (S&D) e Niccolò Rinaldi (ADLE/IdV) hanno chiesto e ottenuto un incontro urgente col nuovo ministro per gli Affari Europei, Moavero Milanesi.


 


“Questo Regolamento – spiegano gli eurodeputati – è una misura concreta e a costo zero per sostenere il nostro manifatturiero, premiando le aziende che non delocalizzano. Come siamo riusciti a convicere i nostro colleghi euro-depoutati del nord Europa, occorre che anche il governo sappia utilizzare le ragioni giuste per superare le diffidenze di quei governi che ancora si ostinano a vedere nel provvedimanento delle misure protezionistiche non tariffarie”.


 


“La credibilità europea che sta riscuotendo questo governo è una grande occasione di rilancio del Regolamento sul “Made in”, e quanto dichiarato dal ministro è molto incoraggiante, volendo mettere al centro dei negoziati con i nostri partner anche di altre questioni europee questo Regolamento”.


 


“Da parte nostra – concludono i tre deputati europei – persistiamo uniti e motivati nel portare avanti in tutte le sedi istituzionali e in tutti gli incontri con gli operatori economici l’importanza di una rapida adozione. In gioco c’è un’informazione completa al consumatore, oggi tratto in inganno da prodotti di immagine europea ma di fabbricazione extra-UE, e una crescita considerevole del PIL del manifatturiero italiano ed europeo, una grande opportunità di riscatto per un settore che costituisce il nervo dell’economia reale dell’UE e che è stato così duramente provato dalla crisi”.