LUCI E OMBRE DELLA UE: LECTIO DELL’ON. MUSCARDINI AGLI SCOLARI ALL’ISTITUTO EUROPEO DI FIRENZE

In concomitanza con l’insediamento della professoressa Patrizia Nanz alla guida dell’Istituto universitario europeo di Firenze, l’onorevole Cristiana Muscardini è stata chiamata a un incontro con i cittadini europei in fieri, nell’ambito delle visite da parte di scolaresche che l’Istituto stesso organizza periodicamente per favorire la conoscenza delle istituzioni dell’Unione e sviluppare una coscienza europea.

La varietà di origini nazionali degli studenti è stata la chiave attraverso la quale instaurare un primo semplice parallelismo: la costruzione europea realizza un’empatia tra popoli diversi tanto quanto l’istruzione la realizza tra ragazzi e ragazze provenienti da diversi Paesi. 

L’Unione europea, non ha celato l’onorevole Muscardini, ha ancora molti passi da compiere, in termini di unione politica e difesa europea comune e il suo non è stato un percorso sempre lineare e ottimale. Prova ne è, ha ricordato l’onorevole sulla scorta delle sue esperienze in 25 anni al Parlamento europeo, lo scarso ascolto prestato dalle istituzioni europee al generale afghano Massoud durante i suoi incontri con quelle stesse istituzioni prima di essere ucciso alla vigilia dell’11 settembre 2001, la dimenticanza in cui è stato lasciato cadere la figura di un uomo che era la prova provata che la ‘guerra santa’ non è l’unica via che si possa e debba seguire nei rapporti tra Islam e Occidente.

Ma prima la necessità di affrontare la pandemia Covid, poi quella di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico in seguito all’invasione russa dell’Ucraina hanno portato l’Unione a compiere passi avanti verso una sua più compiuta articolazione e funzionalità.

Restano questioni aperte, come quelle di una compiuta integrazione doganale che uniformi tempi e procedure da Genova ad Anversa, garantendo corretta concorrenza tra i porti mediterranei e quelli nord-europei. Resta da capire che la preservazione del suolo per fini agricoli è una questione anche strategica, laddove i propositi bellicosi manifestati da Paesi extra europei rendono più difficile esternalizzare e creare catene di valore lunghe. Ma la politica serve proprio a questo, ha lasciato intendere l’on. Muscardini, ricordando che alle elezioni del 9 giugno per il Parlamento europeo, diversamente da quanto accade attualmente per le elezioni nazionali italiano, ciascun elettore può esprimere il voto di preferenza e scegliere quindi non solo il partito ma anche il candidato da cui vuole essere rappresentato, con possibilità di valutare persone e programmi e senza obbligo di comprare a scatola chiusa per così dire.