LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE E OSSERVATORIO

Nel
2008, se non erro, è stato istituito l’Osservatorio europeo sulle violazioni
dei diritti di proprietà intellettuale.

 

1.    Possiamo
conoscere i risultati raggiunti fino ad ora da detto Osservatorio?

2.    Vi
lavorano italiani in questo organismo?

Quale è il rapporto tra l’Osservatorio e i governi
degli Stati membri?

IT

E-001846/2014

Risposta
di Michel Barnier

a nome
della Commissione

(10.4.2014) 

 

 

Nel 2009 la Commissione ha istituito l’Osservatorio europeo
sulla contraffazione e la pirateria sotto forma di rete informale di esperti
delle autorità nazionali e di parti interessate del settore privato. Obiettivo
dell’Osservatorio era sostenere la tutela dei diritti di proprietà intellettuale
e contribuire a contrastare la crescente minaccia di violazioni in questo
settore. Nel giugno 2012 l’Osservatorio
è stato assegnato all’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato interno (UAMI)
allo scopo di garantire un’infrastruttura adeguata e sostenibile per lo
svolgimento dei suoi compiti[1]. Le
attività svolte e i risultati conseguiti dall’Osservatorio sono descritti nelle
relazioni annuali sulle attività dell’UAMI[2]. Le
attività in corso e quelle programmate sono descritte anche nel programma di
lavoro annuale dell’Osservatorio e nel suo piano pluriennale per il
periodo 2014‑2018[3].

 

La Commissione può confermare che cittadini italiani
lavorano presso l’UAMI e che alcuni di essi partecipano ai lavori dell’Osservatorio.
Le parti interessate italiane pubbliche e private[4]
partecipano attivamente ai lavori dell’Osservatorio e membri del Parlamento
europeo[5]
sono invitati alle sue riunioni.

 

Tutti gli Stati membri sono rappresentati nel
consiglio di amministrazione dell’UAMI e possono altresì inviare almeno un rappresentante
della loro pubblica amministrazione alle riunioni dell’Osservatorio. Gli
Stati membri informano regolarmente l’UAMI in merito alle politiche e alle strategie
che adottano a tutela dei diritti di proprietà intellettuale e forniscono
dati statistici sulle violazioni di tali diritti.

 



[1]     Il regolamento (UE) n. 386/2012 definisce i compiti e il
mandato dell’Osservatorio e ne ha cambiato il nome nell’attuale designazione di
“Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà
intellettuale”.

[2]     La relazione 2012 è disponibile sul seguente sito internet:
https://oami.europa.eu/tunnel-web/secure/webdav/guest/document_library/observatory/resources/about/AnnualReport_2012_en.pdf;
la relazione 2013 sarà pubblicata nei prossimi mesi.

[3]     https://oami.europa.eu/tunnel-web/secure/webdav/guest/document_library/observatory/documents/about_us/observatory_work_programme_2014_en.pdf
and
https://oami.europa.eu/tunnel-web/secure/webdav/guest/document_library/observatory/documents/about_us/observatory_multiannual_plan_en.pdf

[4]     In particolare: il Ministero dello sviluppo economico;
http://www.mise.gov.it/index.php (autorità nazionale) e Indicam:
http://www.indicam.it/ (organizzazione privata).

[5]     I nomi dei partecipanti, l’ordine del giorno e il verbale delle
riunioni sono pubblicati sul sito internet dell’Osservatorio:
https://oami.europa.eu/ohimportal/it/web/observatory/home.