L’ORRORE DELLE ‘PERRARAS’ SPAGNOLE

Non in tutti i paesi dell’Unione europea, purtroppo, il benessere e la protezione degli animali sono  tutelati e rispettati come imporrebbero le direttive comunitarie. In Spagna, ad esempio, le “perreras” non sono rette da un sistema regolamentare valido per tutto il territorio dello Stato. Le Comunità autonome, infatti, possono decidere la soppressione dei cani “ospitati” nei canili dopo un periodo che varia da Comunità a Comunità. A queste ultime è lasciata la facoltà di decidere sulla loro sorte in maniera contrastante con i principi internazionali. Il randagismo ed il sovraffollamento non vengono combattuti con campagne di sterilizzazione o di adozione, ma con la pratica dell’eutanasia (con una iniezione direttamente nel cuore. Per tenerli fermi durante quest’operazione vengono appiccati ad un chiodo nel muro, senza alcuna anestesia.  Le notizie che appaiono sul web sono terrificanti. Pare che ogni mese i canili vengono riempiti e svuotati con guadagno dei gestori elargito dai Comuni. E’ stata osservata e denunciata anche la presenza e l’uso di forni crematori. E’ stato appurato il totale abbandono di questi cani nella loro permanenza nelle perreras, in balia delle malattie, degli sbranamenti, degli accoppiamenti, della paura e del dolore. Nel 2010 nella sola Madrid sono state contate 6 tonnellate di cadaveri di cani e gatti. Di fronte a questa realtà sono nate iniziative private, come quella denominata “Progetto Perreras” allo scopo di portare un sostegno concreto ed immediato attraverso la promozione delle adozioni e la garanzia di assistenza sanitaria ai cani e ai gatti malati.


 


La Commissione


 



  1. E’ al corrente di questa situazione?

  2. Sono state recepite in Spagna le diverse direttive comunitarie sulla protezione ed il benessere degli animali?

  3. In caso negativo, per quali ragioni?

  4. Quali iniziative può intraprendere per richiamare la Spagna all’osservanza e al rispetto delle direttive?

 


Risposta di John Dalli


a nome della Commissione


(17.5.2011)


 


 


La Commissione desidera ringraziare l’onorevole parlamentare per aver portato alla sua attenzione il problema in oggetto, di cui finora non era a conoscenza.


 


Lo stato di attuazione della normativa UE sulla protezione degli animali d’allevamento negli Stati membri è controllato regolarmente dal servizio ispettivo della Direzione generale per la Salute e i consumatori, DG SANCO, della Commissione (UAV – Ufficio alimentare e veterinario, situato a Grance in Irlanda). Le conclusioni dell’UAV sono consultabili sul seguente sito internet: http://ec.europa.eu/food/fvo/index_en.cfm.



 


Non esiste tuttavia alcuna normativa europea sul benessere degli animali che disciplini la custodia di cani e gatti. La Commissione non svolge pertanto alcun ruolo specifico in relazione alle modalità di gestione dei canili da parte delle autorità nazionali competenti.


 


La questione del benessere di cani e gatti è attualmente considerata nell’ambito della preparazione di una valutazione d’impatto in merito ad una decisione a favore di una strategia UE per il periodo 2011-2015 volta alla tutela e al benessere degli animali.