Le biomasse e il truciolato

Alla fine d’ ottobre scorso
le aziende europee produttrici di pannelli a base di legno hanno fermato la
produzioneper due ore. E’ stata
una protesta singolare quella dell’industria del truciolato e di altri lavorati
del legno, che occupa 2,7 milioni di addetti. Ha  avuto lo scopo di 
attirare l’attenzione dell’opinione pubblica su alcuni aspetti perversi
della politica energetica dell’UE. I massicci  sostegni economici destinati all’utilizzo della biomassa
legnosa come combustibile per la produzione di energia elettrica, producono
diversi effetti negativi, tra cui uno distorsione del mercato ed un rialzo
talmente anomalo della domanda, al punto che la competizione con l’industria
del legno ora non riguarda più soltanto la segatura, ma anche i tronchi, tanto
che, per fare un esempio, in Germania il prezzo di questi ultimi è già
aumentato del 70%. Le prospettive per il futuro sono nere – ha affermato il
Presidente dell’italiana Federlegno – se si considera che il governo britannico
punta a produrre 5 gigawatt annui da biomassa, il che significa bruciare 40
milioni di tonnellate di legno, ovvero l’equivalente dell’intero fabbisogno
annuale dell’industria europea di lavorazione del legno.

“Dato che il legno si può
riciclare molte volte, ma si può bruciare una volta sola, nel 2020 in Europa –
ha dichiarato il segretario generale di Europanel – vi sarà una scarsità di
circa 400 milioni di metri cubi di legno se si continuerà ad usare il legno per
gli impianti di biomassa”.

 

La Commissione

 

1.   Può
confermare questi dati?

2.   Quali
sono i motivi veri che hanno portato al finanziamento dell’utilizzo della
biomassa legnosa?

3.   Se
è vero che il mercato viene distorto, che l’ambiente viene violentato, che un
intero settore industriale viene messo in crisi, con rischi reali di
disoccupazione, quali sarebbero i vantaggi di una scelta simile per la politica
energetica?

4. Può
affermare che “il gioco vale la candela”, ossia che i danni e le conseguenza
negative di una tale politica sono compensati da vantaggi più che positivi?

5. Non
crede opportuno ed utile correggere la scelta fatta con la direttiva UE
2009/28/CE?