La scienza: l’alternativa agli Ogm che potrebbe salvare l’Africa

Secondo Monty Jones, agronomo della Sierra Leone inserito dalla rivista “Time” nella classifica del 2007 delle 100 persone più influenti al mondo e ospite di Bergamo Scienza 2008, la soluzione alla fame nel mondo non sarebbero gli Ogm ma la scienza. Egli ha infatti dimostrato che investendo risorse economiche e umane nel campo delle biotecnologie si possono ottenere risultati importanti senza dover necessariamente ricorrere agli organismi modificati geneticamente. Il suo Nerica (New Rice for Africa) ne è un esempio. Si tratta di un riso ottenuto combinando le caratteristiche del riso asiatico ad alta produttività con quelle di antiche varietà africane, meno produttive ma più resistenti e meno bisognose di acqua. Nerica è la dimostrazione del fatto che la scienza può migliorare la natura rispettandola e sfruttando meglio le specie esistenti. I vantaggi, soprattutto per quanto riguarda l’Africa, sarebbero enormi. Secondo Jones è indispensabile promuovere degli studi simili al suo per riscoprire piante orfane o sottoutilizzate che contengono elementi nutritivi importanti.
  
La Commissione

  
1.    conosce altri studi simili a quello di Monty Jones?

 
2.    Pensa che queste colture possano essere una valida alternativa agli organismi modificati geneticamente?

 
3.    Non ritiene che, dati i possibili vantaggiosi futuri utilizzi di queste colture, questi studi dovrebbero essere maggiormente incentivati e sponsorizzati?

 4.    Quali iniziative potrebbe intraprendere per massimizzare i vantaggi prodotti da Nerica?

 

Risposta data da Janez Potočnik a nome della Commissione

Avvalendosi dei vari strumenti comunitari di sostegno alla ricerca (programmi quadro) e allo sviluppo (Fondo europeo di sviluppo e programma tematico sulla sicurezza alimentare), la Commissione ha partecipato alla creazione di numerose varietà di riso in Africa che vengono ora diffusamente coltivate e contribuiscono alla sicurezza alimentare, alla lotta contro la povertà e alla tutela dell’ambiente.

Gli studi condotti nel 2003 da T. J. Dalton e R. G. Guei in sette paesi dell’Africa occidentale indicano che le varietà migliorate di riso hanno generato fra i 300 e i 650 milioni di euro all’anno per le economie africane e che la redditività degli investimenti in questo settore supera il 20 % annuo.

Per quanto riguarda nello specifico le varietà Nerica, la Commissione ha contribuito per diversi anni alla loro creazione finanziando il Centro del riso per l’Africa (ADRAO/WARDA), in cui vengono selezionate dal Dr. Monty Jones.

In ragione della diversità, complessità e difficoltà delle situazioni affrontate dagli agricoltori africani, nessuna innovazione può risolvere da sola tutti i problemi sul tappeto. La ricerca agronomica deve offrire agli agricoltori una serie d’innovazioni tecniche e socioeconomiche che, combinate, garantiscano la sostenibilità economica, sociale e ambientale della loro attività. Le varietà migliorate come quelle del tipo Nerica possono contribuire notevolmente a quest’obiettivo ma, in alcuni casi, i paesi africani potrebbero, nel quadro delle rispettive legislazioni nazionali e nel rispetto delle convenzioni internazionali, preferire il ricorso a varietà geneticamente modificate in grado di apportare risposte specifiche, che non possono venire dalle altre branche della ricerca agronomica.

Gli studi indicano che fra le cause della recente crisi dei prezzi alimentari vi è la frenata dell’incremento relativo dell’offerta rispetto alla domanda di prodotti agricoli a fronte di un aumento della popolazione mondiale, in particolare per quanto riguarda il fabbisogno di riso in Africa. Ne consegue la necessità di aumentare per il futuro, in modo sostenibile, la produttività dei terreni agricoli e di reinvestire fra l’altro nella ricerca agricola per lo sviluppo, che negli anni ’80 e ’90 è stata trascurata a livello mondiale. Il sostegno al lavoro di creazione di nuove varietà e alla formazione di selezionatori africani, in particolare nel comparto risicolo, è sicuramente da incoraggiare, e la Commissione intende svolgere il proprio ruolo di concerto coi paesi interessati e con gli altri finanziatori, in particolare gli Stati membri.

Per sfruttare appieno i benefici delle varietà Nerica, servono due interventi prioritari: 1) associare tali varietà ad altre innovazioni agricole adeguate a ogni situazione, come la concimazione, oppure le soluzioni di microfinanziamento per le piccole aziende agricole; 2) affiancare queste innovazioni con azioni di sviluppo quali la realizzazione di sistemi di certificazione e produzione delle sementi, la formazione dei risicoltori africani e più in generale un maggiore sostegno alle politiche in materia di agricoltura, sicurezza alimentare e sviluppo rurale nei paesi interessati, tramite un approccio coordinato a livello continentale rientrante nel Programma globale di sviluppo agricolo dell’Africa (CAADP), sotto l’egida dell’Unione africana e del NEPAD (Nuovo partenariato per lo sviluppo dell’Africa). Tali azioni potrebbero essere sostenute dalla Commissione nel quadro dei suoi programmi di ricerca e sviluppo.

Va sottolineato che l’UE sostiene il lavoro del FARA (Forum for Agricultural Research in Africa), diretto dal Dr. Monty Jones, erogando finanziamenti al programma tematico sulla sicurezza alimentare.