LA PEDOFILIA: UN IMMONDO FLAGELLO CONTRO I MINORI

LA PEDOFILIA: UN IMMONDO FLAGELLO CONTRO I MINORI
di
 CRISTIANA MUSCARDINI
(per il convegno di Vicenza organizzato dall’on. Sergio Berlato)
 
Milano, 27 novembre 2008
 
I dati che la definiscono sono agghiaccianti e gli abusi contro i minori su Internet sono in costante aumento. L’età delle vittime si abbassa sempre di più, mentre gli introiti illeciti stimati a oltre 4 miliardi di dollari all’anno, crescono a dismisura. Il 92% dei minori sfruttati è d’origine europea, come il 61% dei clienti. L’86% dei materiali pedofili rilevati in rete e il 52% dei siti pedofili on-line sono in Europa. Sono aumentati gli strumenti tecnologici dei pedofili (video e filmati), il numero degli adepti a questo squallidissimo e criminale commercio e il numero dei minori violentati e spariti.. I consumatori italiani di pornografia infantile sono triplicati in quattro anni, con un incremento del 188% rispetto al 2004. Gli Stati del G8 sono proprio i primi otto Paesi consumatori di pornografia minorile – ha dichiarato Telefono Arcobaleno – con una domanda che assorbe circa i tre quarti degli scambi mondiali e alimenta incessantemente il circuito perverso e criminale della richiesta di nuovi materiali e della loro produzione e distribuzione. L’Italia, in questa classifica “pedofila” occupa un disonorevole quinto posto. Dopo gli otto la classifica continua con Svizzera, Spagna e Olanda. L’Europa sventuratamente rimane l’epicentro di questo mercato dell’orrore.
 
Di fronte a questi dati si è presi dallo sconforto. Eppure da noi, associazioni private come “Meter” di padre Di Noto , o il già citato “Telefono Arcobaleno” , monitorizzano per quanto è loro possibile questo losco fenomeno e collaborano con la Polizia postale per contrastarlo e combatterlo. A tutto luglio 2008 sono stati oscurati 177 siti web in Italia e ne sono stati segnalati 11 mila alle competenti autorità straniere. E’ stata redatta una “lista nera” che al momento conta 163 indirizzi. Sono state arrestate 205 persone e ne sono state denunciate altre 4 mila nell’ambito della lotta alla pedo-pornografia, monitorando oltre 270 mila siti. Le perquisizioni sono state circa 4 mila e sono state effettuate 60 operazioni internazionali.  Telefono Arcobaleno nell’ultimo anno ha inoltrato alle autorità di tutto il mondo 37.263 segnalazioni, una media di 850 la settimana, vale a dire 122 al giorno, con un incremento del 21,56% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Un ottimo ed importante lavoro per combattere il fenomeno, ma insufficiente rispetto all’ampiezza quantitativa e geografica del fenomeno stesso. Chiuso un sito, se ne apre un altro in uno Stato diverso. A queste difficoltà s’aggiungono i tabù che in alcuni Paesi, anche europei, rendono problematica la collaborazione, quando addirittura non si tratti di ostruzionismo celato da motivazioni giuridiche o culturali; il che significa che la rete pedofila è più estesa di quel che si pensi ed investe alti esponenti e vari strati della società.
 
La generazione che ha preceduto la mia, ad esempio, non avrebbe mai immaginato di poter assistere un giorno all’organizzazione mondiale del “Boy love day”, una giornata d’amore pedofilo (hanno la cinica impudenza di chiamarlo amore!) di indubbia indecenza e di spudorata sfrontatezza. Ma chi se ne è scandalizzato in questo clima culturale di relativismo ossessivo? Se tutto è ammesso, perché far la figura del “bacchettone” che si indigna? Il sistema dei media come ha reagito a questa insolente provocazione? Non ne ho ricordo, così come non ho memoria di una campagna di comunicazione sulla scomparsa dei minori. Chi parla dei 1.600 bambini spariti nel nulla in Italia nel 2006? Chi parlerà dei 3.000 scomparsi nel 2007? (questa cifra impressionante, raddoppiata in un solo anni, viene diffusa dalle procure italiane proprio mentre sto redigendo questa nota).  Tutt’al più qualche madre nelle TV di periferia. Tutte le altre piangeranno in solitudine, senza avere il conforto del sostegno dell’opinione pubblica rappresentata dai media. Il direttore di “Famiglia Cristiana”, troverà il tempo, almeno lui, di redigere un editoriale su questo aberrante ed incredibile crimine? I settimanali patinati, che ci raccontano tutto sulle presunte pene delle ragazze di Hollywood o dei frequentatori dell’isola dei famosi, avranno il coraggio civile di fare inchieste anche su questo nefando ed atroce aspetto della modernità? Gli esponenti politici, che negano le ragioni della paura che attanaglia i cittadini in molte zone d’Italia, troveranno tempo e voglia di spiegarci le cause e le motivazioni di questo turpe ed infame evento?
È da tre legislature che interrogo per via parlamentare la Commissione europea su questi aberranti fenomeni, è da tre legislature che chiedo strumenti giuridici condivisi per proteggere i minori dalle violenze degli adulti, in particolare da quelle sessuali, è da tre legislature che presento petizioni al Presidente del Parlamento europeo (l’ultima recava più di tre mila firme) per invocare il sostegno aperto delle istituzioni comunitarie per azioni a tutela dei minori e per chiedere norme comuni che impediscano la libera diffusione su Internet di materiale pedo-pornografico.
 
Oggi, finalmente, dopo anni di tentennamenti e di rifiuti, nella sessione di novembre il Parlamento ha approvato la relazione della collega Angelilli che accoglie il programma “Safer internet 2009-2013” con un budget di 55 milioni di euro, Lo scopo è di combattere la pedo-pornografia su Internet e di garantire la sicurezza dei bambini on-line. E’ un primo passo concreto che va nella giusta direzione e che si affianca ai programmi già in funzione per la sicurezza sui telefonini e per l’uso di tecnologie che permettono ai genitori il controllo dei programmi televisivi non adatti ai minori.
 
E’ evidente che l’azione delle istituzioni, pur importante e assolutamente necessaria, non è sufficiente a combattere questa piaga. Occorre che la cultura definisca valori e indichi punti di riferimento non solo futili o esclusivamente edonistici. Le proposte offerte dalla TV e dai periodici illustrati si rifanno a modelli umani negativi, intrisi di decadenza e di vuoto, senza certezze, senza ideali. Eppure il cuore dell’uomo ha bisogno di punti fermi, il suo intelletto va alla ricerca di un senso nelle cose e della stessa vita. Il “niente” sartriano  o la “debolezza di pensiero” di molti cattivi maestri contemporanei  contribuiscono a diffondere smarrimento e incertezza, che si risolvono spesso in cinismo per non soccombere alla disperazione. Una gioventù educata al nulla e formata al cinismo non troverà mai una risposta che giustifichi un impegno vitale e positivo. La droga diventerà un succedaneo per combattere l’insicurezza e l’angoscia esistenziale.
 
E’ di questo clima culturale (culturale?…di disfacimento e di nichilismo bisognerebbe chiamarlo) che si nutrono i periodici illustrati e gli spot televisivi, nei quali le persone (donne e bambini in particolare) sono considerate soltanto come corpi, oggetti di desiderio o di proposte commerciali. E’ questa cultura che porta in sé e sparge a piene mani le cause della decadenza e dello sfacelo; è da essa che deve rinascere il senso reale e simbolico delle cose che durano, è essa che deve salvaguardare la dignità della persona e riscoprire nuovi traguardi di valori. I modelli di vita che questa cultura trasmette sono da respingere e da combattere. La violenza gratuita, che essi comportano e che viene veicolata ogni sera sui media televisivi, contribuisce a diffondere sgomento e ripugnanza. L’amore, in tutte le sue coniugazioni – carità, solidarietà, rispetto dell’altro, tolleranza – e la giustizia – tutela del debole, equità, affermazione del diritto, equanimità, onestà, virtù – devono tornare ad essere fari-guida per la società contemporanea. La stessa democrazia, senza queste qualità, rimane svuotata di significato e resta puro strumento tecnico. Ma che cosa ha stregato questa nostra misera contemporaneità? Che cosa ha permesso la dissoluzione di sentimenti come la pietà ed il rispetto dei deboli? Quale diabolico disegno caratterizza questi nostri tribolati giorni? Perché questi peccati di omissione nel combattere con tutte le energie possibili questi abominevoli atti di pedofilia o di tratta dei minori?
 
Anche il legislatore è chiamato in causa dall’acuirsi della violenza contro i minori. I responsabili di  reati di questo tipo devono essere puniti con maggior rigore, insieme ai fiancheggiatori e a tutti coloro che li rendono possibili. Le vittime di questi reati, e le loro famiglie, devono essere assistite ed aiutate a superare i traumi causati dalle violenze subite. A livello europeo un database dovrebbe raccogliere dati sui responsabili di questi reati e una proposta d’armonizzazione legislativa dovrebbe partire dalla Commissione, incentivando lo scambio d’informazioni ed il controllo dei siti web da parte di nuclei speciali delle polizie nazionali, in collegamento con Europol. La società contemporanea non può permettersi di perdere la battaglia contro la pedofilia e la tratta dei bambini. Sarebbe una sconfitta piena di conseguenze che aggraverebbe ulteriormente la condizione di debolezza dei minori e sottolineerebbe il degrado irrecuperabile della nostra civiltà sprofondata nel vuoto del “pensiero debole” e nel nichilismo. Sarebbe oltretutto una sconfitta dello Stato che non è in grado di assicurare la protezione dei suoi figli dalle violenze della pedofilia e dei rapimenti.